Covid, Liberti: "Allerta per Omicron, vaccini in ripresa" - Live Sicilia

Covid, Liberti: “Allerta per Omicron, vaccini in ripresa”

La mappa del contagio nelle parole del commissario all'emergenza: "Sequenziamo i tamponi più a rischio"

CATANIA – Naviga tra nuove sfide e vecchi problemi, la campagna vaccinale in provincia di Catania. Di fronte all’annuncio del Super GreenPass e con l’anticipo da sei a cinque mesi dall’ultima somministrazione per la terza dose, le vaccinazioni sono aumentate di colpo. “Ma non ci sono problemi di riserve” dice il commissario per l’emergenza Covid-19 in provincia di Catania, Pino Liberti, che fa una mappa di tutte le altre questioni sul campo, dalla necessità di immunizzare il più possibile ai tamponi, fino all’incognita della variante Omicron.

I vaccini

Secondo i numeri del commissario Liberti, da qualche giorno le prime dosi somministrate dagli hub vaccinali della provincia etnea sono più che raddoppiate, passando da circa 450 a un migliaio al giorno. Effetto del nuovo lasciapassare, che introdurrà misure di sicurezza più strette per chi non è vaccinato. Accanto alle prime dosi, poi, ci sono anche i richiami con terza dose: “Fino a che potevano vaccinarsi solo le fasce a rischio – dice Liberti – non avevamo grossi numeri, mentre da quando si è aperto il richiamo anche agli over 60 e poi agli over 40 abbiamo incrementato di molto le punture giornaliere”.

Nella giornata di sabato scorso, ad esempio, le somministrazioni sono state 7046, di cui mille prime dosi e più di 5 mila terze dosi. Numeri che per Liberti erano “impensabili” solo un mese fa: “Ci fermavamo a quattromila dosi totali al giorno, quando andava bene”.

Nelle prossime settimane chi si è vaccinato durante il picco estivo tornerà per la terza dose, causando un’impennata nella richiesta, ma la struttura commissariale garantisce che non ci sono problemi di scorte: “Mi piacerebbe che ci fosse il problema contrario – dice Liberti – ovvero che ci fosse talmente tanta gente che si immunizza da smaltire rapidamente le riserve. Ma abbiamo la quantità che ci occorre per fare fronte a tutte le richieste”.

Mappare la pandemia nel catanese

Nella provincia etnea sono ancora 190 mila le persone che non hanno iniziato il processo di immunizzazione, e su cui si è provato di tutto per convincerle a vaccinarsi: “Noi abbiamo messo tutti in condizioni di vaccinarsi – dice Liberti – in ogni comune c’è un centro vaccinale e ho chiesto e ottenuto la collaborazione dei sindaci, che fanno campagna per la vaccinazione. Certo poi non possiamo costringere nessuno, ma proviamo a organizzare convegni e iniziative nei comuni con meno vaccinati per provare a convincere gli indecisi”.

La diffusione del virus sul territorio è comunque tenuta sotto controllo dal massiccio numero di tamponi fatto ogni giorno. Nell’intera Sicilia se ne fanno tra i 26 e i 33 mila al giorno, a fronte di un numero che l’anno scorso, in piena seconda ondata, si fermava a 10 mila: “Catania fa molti tamponi – dice Liberti – grazie ai controlli a Fontanarossa e negli hub di via del Forcile e del PalaTupparello, in cui facciamo i drive in, oltre agli esami fatti nelle farmacie e nei laboratori della provincia”.

La variante Omicron

Proprio i tamponi sono la prima linea per verificare l’arrivo della nuova variante di Coronavirus, la Omicron: “Assessorato e ministero hanno dato l’input di incrementare i controlli – dice ancora Liberti – e soprattutto di sequenziare quelli più a rischio. Noi non abbiamo voli in arrivo dal Sudafrica, ma lo stesso siamo in situazione di grande allerta”.

Il confronto con un anno fa

“Il senso di quello che facciamo – dice poi Liberti – l’ho raccolto in una slide in cui si mette a confronto il 27 novembre 2020 con il 27 novembre 2021, quindi l’epoca pre e post vaccinale. Nel 2020 sono stati fatti 10635 tamponi in Sicilia, pochi rispetto ai 27 mila dello stesso giorno di quest’anno. Ma nonostante facessimo meno tamponi avevamo individuato 1566 positivi, mentre oggi con il triplo ne abbiamo solo 645. Nel 2020 avevamo 1789 persone ricoverate, mentre nel 2021 erano 367; avevamo in terapia intensiva 250 persone, oggi ne abbiamo 45; avevamo 47 deceduti, nel 2021 ne abbiamo avuti 8. Se non basta questo confronto -conclude Liberti – non so cosa dire per incentivare le persone a vaccinarsi”.


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