Parcelle non pagate: il Tar condanna il Consorzio Asi di Palermo - Live Sicilia

Parcelle non pagate: il Tar condanna il Consorzio Asi di Palermo

I giudici amministrativo del capoluogo hanno accolto il ricorso di un architetto
LA SENTENZA
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PALERMO – Un architetto palermitano, F.C., dopo aver fornito delle prestazioni professionali di progettazione, direzione e contabilità in favore del Consorzio ASI di Palermo, per complessivi 90.000 mila euro circa, non ricevendo il pagamento dei compensi, aveva instaurato un decennale contenzioso conclusosi con la sentenza della Corte di Appello di Palermo che, definendo la lunga procedura esecutiva nel corso della quale il professionista era riuscito a recuperare parte delle somme dovute, condannava il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Palermo al pagamento di oltre 50.000 mila euro.

Il Consorzio, tuttavia, non ha corrisposto i compensi dovuti, costringendo l’architetto a rivolgersi al Giudice Amministrativo, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino ed Enrico Aguglia, per ottenere la piena esecuzione della sentenza.

Il Tar di Palermo, richiamando la consolidata giurisprudenza in ordine alla ammissibilità del giudizio di ottemperanza anche per ottenere l’esecuzione di decreti ingiuntivi non opposti o confermati in sede di opposizione oltre che per conseguire l’esecuzione di ordinanze di assegnazione di crediti nei confronti di una pubblica amministrazione, ha accolto il ricorso di F.C., condannando il Consorzio Asi di Palermo in liquidazione – Gestione Separata dell’Irsap al pagamento delle somme dovute in forza di provvedimenti giurisdizionali esecutivi e passati in giudicato entro il termine di 60 giorni, decorsi i quali il professionista potrà rivolgersi al Commissario ad acta nominato al fine di ottenere quanto allo stesso dovuto.

Con la stessa pronuncia, inoltre, i giudici del Tar Palermo hanno accolto la richiesta, avanzata dai legali del professionista, Girolamo Rubino e Enrico Aguglia, di condanna del Consorzio al pagamento della penalità di mora pari a trenta euro per ogni giorno di ulteriore ritardo nella esecuzione della sentenza, oltre al pagamento delle spese del giudizio di 1.300 euro, oltre spese forfettarie, I.V.A. e C.P.A. come dovuti per legge.


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