Sigilli alle tre zone dello spaccio: raffica di condanne NOMI - Live Sicilia

Sigilli alle tre zone dello spaccio: raffica di condanne NOMI

La sentenza del processo abbreviato frutto dell'inchiesta 'La Cosa'

CATANIA – Quando è scattata, lo scorso anno, l’operazione ‘La Cosa’ quello che ha lasciato esterrefatti è stato il video della culla con un neonato ricoperto di soldi in contanti. Una scena che sembra scimmiottare la serie cult Gomorra, ma che ha lasciato l’amaro in bocca. I carabinieri, all’epoca, hanno messo i sigilli a tre piazze di spaccio da Catania al siracusano.

Rosario Ragonese

Le tre zone criminali erano quelle di Francofonte, gestita da Sebastiano Castiglia, quella del “Pigno”, co-gestita da Sebastiano Miano e Alfredo Blancato e invece a Librino, la cosiddetta Fossa dei Leoni al viale Grimaldi 10, gestita da Rosario Ragonese (fratello di Gino, già condannato per l’omicidio di Raimondo Maugeri nella guerra tra Carateddi e Cosa nostra) e Maurizio Girone. Sono i collaboratori di giustizia, ma soprattutto le intercettazioni a permettere agli investigatori di chiudere il quadro probatorio. Ed è proprio da una conversazione captata, che ha come protagonista Miano (giovane rampollo della malavita che compare anche in alcuni video neomelodici dedicati a Valenti, ucciso nell’agguato al Fortino) che parla della “cosa” indicando la cocaina a dare l’idea del nome dell’inchiesta, coordinata dalla pm Antonella Barrera.

Ieri è arrivata la sentenza del gup Luigi Barone che ha condannato gli 8 imputati alla sbarra: Rosario Ragonese (20 anni di reclusione), Federico Silicato (11 anni), Sebastiano Castiglia (8 anni), Gaetano Maurizio Girone (10 anni), Gaetano Spataro (3 anni), Salvatore Musumeci (7 anni), Sebastiano Miano (5 anni) Alfredo Blancato (4 anni e 8 mesi).  Il Giudice ha disposto la confisca e la distruzione dei beni sequestrati e ha revocato misure cautelare per Gaetano Spataro.


Rosario Ragonese è al centro anche di alcune dichiarazioni del pentito Salvatore Castorina che ha descritto le forti tensioni che sarebbero nate tra i Carateddi e il gruppo della Fossa dei Leoni. Fibrillazioni che hanno portato anche ad armarsi. 


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