Ruba tre cellulari e tenta “cavallo di ritorno”: in manette 29enne

Ruba tre cellulari e tenta “cavallo di ritorno”: in manette 29enne

I carabinieri hanno effettuato l'arresto in flagranza grazie alla denuncia di un ristoratore.
CARABINIERI
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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno arrestato in flagranza un 29enne di nazionalità marocchina perché ritenuto responsabile di tentata estorsione e ricettazione.

Nella notte, è giunta al 112 la richiesta d’aiuto di un 31enne catanese, titolare di un ristorante nel centro cittadino nei pressi della Villa Bellini, che chiedeva aiuto ai Carabinieri lamentando di essere vittima d’estorsione. L’esercente, intorno all’una di notte, si è accorto che da un ripiano del bancone del suo ristorante erano spariti ben tre telefoni cellulari con i quali egli gestiva i rapporti con la clientela e, per tal motivo, per lui di fondamentale importanza.

Grazie all’intervento dei suoi dipendenti, che con i loro cellulari hanno tentato di effettuare una chiamata sull’utenza di quelli rubati, il 31enne è finalmente riuscito a mettersi in contatto con un ignoto interlocutore che, all’altro capo del telefono, gli ha riferito di possedere soltanto uno dei tre cellulari avendolo acquistato da uno sconosciuto,  ma che, qualora gli avesse consegnato la somma di 40 euro, gliel’avrebbe restituito ed anzi si sarebbe impegnato a reperire anche gli altri due,  però con ulteriore esborso di denaro.

L’esercente ha così accettato la proposta ma, immediatamente, ha anche avvisato i Carabinieri che hanno preparato la trappola nascondendosi nelle vicinanze del luogo prescelto dall’uomo per lo scambio, Piazza Alcalà.

E così, intorno alle 4 del mattino, il ristoratore è stato individuato dall’estortore che presentatosi con l’abbigliamento descrittogli al telefono e non prima d’essersi guardato intorno con circospezione si è fatto notare dalla vittima facendogli scorgere l’agognato telefonino che, poi, ha lasciato a terra solo dopo aver preso dalle sue mani i soldi, subito intascati.

Denaro che, però, è stato per brevissimo tempo nelle sue tasche perché i militari sono immediatamente dopo balzati fuori bloccandolo e portandolo in caserma, dove la vittima ha sporto un’accurata denuncia dei fatti. L’uomo è stato poi tradotto presso il carcere catanese di Piazza Lanza in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.


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