Sanità, emergenza sui Nebrodi: "Unico presidio a Bronte"

Sanità, emergenza sui Nebrodi: “Unico presidio a Bronte”

Mancano guardia medica e pediatra a Cesarò e a San Teodoro, i due comuni del Messinese a oltre 1000 metri di altitudine.

NEBRODI – Senza pediatra da un anno e, da qualche settimana, anche senza Guardia medica. Mentre risuona ancora l’eco della tragedia del bimbo morto in autostrada, durante la corsa disperata della mamma verso l’ospedale più vicino, la vicenda che accomuna le sorti di Cesarò e San Teodoro fa montare la rabbia.

Due comunità isolate

I due Comuni che ricadono in provincia di Messina distano appena 900 metri l’uno dall’altro, contano, insieme, meno di 5000 anime e condividono la stessa sorte: sono privi di presidi di emergenza. La Guardia medica, attiva fino a poco tempo fa, oggi è senza personale: nessuno vuole prendere servizio in un territorio di montagna, a oltre 1000 metri di altitudine. Soprattutto di fronte alla possibilità di lavorare più vicino e con remunerazioni maggiori.

Presidio più vicino a 18 Km

Una situazione delicata che diventa ancora più drammatica se si considera che il primo posto utile per ricevere le cure è Bronte, in provincia di Catania. Il Comune, patria del pistacchio, si trova a 18 chilometri, che sono 25 in questo momento che la statale è interrotta ed occorre fare il giro da Maniace. Per restare nel distretto sanitario, invece, gli abitanti di Cesarò e di San Teodoro devono andare fino a Francavilla.

Guardia medica senza personale

“Dal 29 novembre, l’Asp di Messina ci ha comunicato che si è esaurita la graduatoria per la Guardia medica – riferisce Valentina Costantino, sindaca di San Teodoro. Manca il personale, chi aveva diritto ha rinunciato e noi siamo rimasti senza presidio. Speriamo che è l’avviso pubblicato ci dia qualche risposta”. L’Asp di Messina ha infatti indetto un avviso pubblico riservato ai medici titolari di incarico a tempo indeterminato e ai sostituti che svolgono attività presso l’azienda, nonché ai laureati in medicina e chirurgia iscritti all’ordine dei medici, proprio per la copertura dei presidi carenti di organico “in via prioritaria per il presidio di Cesarò”, si legge. La domanda da presentare scade il 17 dicembre.

L’appello della sindaca

Al momento, dunque, l’unico presidio di emergenza per i due territori è rappresentato dall’ambulanza del 118 che, però, se impegnata in altri servizi lascia scoperti i due comuni. Per questo la sindaca lancia un appello “a chi di competenza – dice – per segnalare la situazione davvero urgente. Non possiamo aspettare la tragedia per capire che siamo dalla parte sbagliata”. Il tipo di territorio non aiuta: situati ad altitudini che superano i 1000 metri, in inverno sono spesso ricoperti di neve, con conseguenti difficoltà per la viabilità, caratterizzata da curve e tornanti, come normale in strade di montagna.

Manca il pediatra da un anno

La sindaca Costantino si sofferma anche sull’assenza del pediatra. Da un anno. “Siamo da quasi un anno senza pediatra – dice. Chi c’era ha ottenuto il trasferimento e, da quel che sappiamo, i nostri territori non garantiscono il bacino di utenza utile per mantenerlo. Il più vicino è a Francavilla di Sicilia, per quanto riguarda la competenza territoriale”. Ma ci si reca a Bronte, dai pediatri privati, per evitare decine di chilometri di strada”.

La testimonianza

Lo sa bene Lucia (nome di fantasia): tre figli di cui due in età da pediatra. Il grande positivo al Covid. “Al momento è senza medico – ci racconta la mamma. Nei giorni scorsi ha avuto la febbre molto alta per via del Covid e io non sapevo cosa fare. Io non guido la sera e mio marito è fuori casa. Dovevo decidere di mettermi in macchina e guidare in condizioni estreme, o sperare che si abbassasse la febbre”. Fortunatamente, la temperatura è scesa, ma la sensazione di impotenza per Lucia è rimasta.

Il Consiglio comunale congiunto

Sabato ci sarà un Consiglio comunali congiunto tra le due comunità, proprio per deliberare una richiesta da consegnare alla Regione a chi di competenza. “Anche se io credo che l’unica soluzione percorribile sia rivolgersi alla magistratura – tuona la sindaca Costantino: siamo di fronte alla negazione di un diritto, quello alla salute, che qui non è affatto tutelato. Noi sindaci siamo impotenti e non possiamo dare risposte – aggiunge – siamo frustrati. Ci sono i medici di base – conclude – ma non è certo questa la categoria deputata alla medicina di emergenza. Avere la guardia medica per noi è necessario, non averla è impensabile”.

Foto Di Davide Mauro – Opera propria


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