Palermo, traffico di rifiuti: scagionati 57 imprenditori

Palermo, traffico di rifiuti: scagionati 57 imprenditori

Il formulario di identificazione dei rifiuti non è un atto pubblico

PALERMO – Il maxi processo sullo smaltimento illecito dei rifiuti si chiude con l’assoluzione di massa e la prescrizione degli imputati.

Prescritte sono le ipotesi di traffico illecito di rifiuto. Non sussiste, invece, il falso in atto pubblico perché era di natura privata il rapporto fra Giuseppe e Giuseppe Agatone Vaniglia, titolari del centro di smaltimento Criva di Partinico, e tutti coloro che lì conferivano i rifiuti di cantieri edili. Si tratta per lo più di imprenditori edili e autotrasportatori.

Questi gli imputati scagionati: Giuseppe Agatone Vaniglia, Giuseppe Vaniglia, Gaetana Garifo, Bernardo Taormina, Francesca Vegna, Salvatore Galati, Nicolò Fiorentino, Margherita Landa, Piero Marano, Vincenzo Parisi, Giuseppe La Fiora, Caterina Grimaudo, Vito Battaglia, Giuseppe Di Trapani, Francesco Paolo Zerillo, Baldassare Maltese, Francesca Giorlando, Antonello Sauchella, Baldassarre Migliore, Tito Chiovaro, Pietro Temperino, Liliana Frisella, Gaetano Randazzo, Nicolò Di Salvo, Ludovico Goriziano, Filippo Vaccaro, Salvatore Petruso, Mario Emiliano, Rosario Manno, Antonino Migliore, Antonino Bologna, Giovanni Lo Monaco, Gabriele Dulcetta, Gaetano Bologna, Giuseppe Ventimiglia, Damiano Coraci, Riccardo Giusquiamo, Attilio Leone, Gina Lena, Benedetto Petruso, Francesco Gebbia, Vincenzo Paglino, Maurizio Laudani, Salvatore Valenza Fioretto, Rosario Montalbano, Paolo Stellino, Giuseppe Scalici, Gaspare Adamo, Andrea Amato, Rosario Ferro, Epifano Alsazia, Andrea Musso, Antonino Salvaggio, Salvatore Reale, Giovanni Arcoleo, Francesco Bonura, Giuseppe Passantino.

Erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati Pasquale Contorno, Giuseppe Piazza, Tommaso De Lisi, Enrico Tignini, Giovanni Rizzuti, Salvo Caradonna, Maria Mannino, Salvatore Casarrubia, Agostino Lombardo, Maurilio Panci, Vincenzo Pillitteri, Marfco Martorana, Savatore Bonnì, Ivana Rigoli, Pietro Riggi, Debora Zampardi.

Il Tribunale, presieduto da Fabrizio Lo Forte, ha emesso sentenza di assoluzione perché il formulario di identificazione dei rifiuti (FIR), il documento che deve accompagnare il rifiuto durante le fasi di trasporto per garantirne la tracciabilità, non è un atto pubblico. Sulla base di quanto contenuto nei Fir le imprese avrebbero evaso le imposte. Restano sotto processo i soli Vaniglia perché venivano loro contestati altri reati.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI