Humanitas, "inaugurazione" per l'istituto clinico di Contrada Cubba a Misterbianco

Humanitas, innovazioni energetiche e antisismiche

Colloquio con Giovanni Spina, ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico del polo sanitario.
L'APPROFONDIMENTO
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MISTERBIANCO. A distanza di 20 mesi dall’avvio operativo del polo sanitario Humanitas Istituto Clinico Catanese, costruito in contrada Cubba a Misterbianco, è stato possibile organizzare una sorta di inaugurazione che la pandemia e il pieno lockdown del 2020 avevano impedito. Un momento importante per approfondire non soltanto le possibilità sanitarie che questo ospedale offre in campo oncologico, neurochirgico, ortopedico e riabilitativo; ma anche per apprezzare e approfondire gli aspetti tecnici che sono stati utilizzati durante la costruzione di questo edificio che è composto da un piano terra, un piano seminterrato e uno interrato e due torri (Nord e Sud) che si estendono fino al terzo piano. Tre fabbricati, quindi, in grado di resistere alle sollecitazioni sismiche del territorio etneo e questo garantisce, anche in caso di evento sismico di grande entità, la piena operatività di ognuno dei suoi settori, comprese le sale operatorie.
A illustrarci nel dettaglio questi aspetti, che si estendono anche agli ambiti energetici e di sicurezza di tutto l’edificio, è stato Giovanni Spina, ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico di Humanitas.
Per realizzare questa struttura abbiamo fatto una platea di fondazione con 159 pilastri ognuno dei quali (fps) è un giunto antisismico particolare, concavo, che permette ai tre fabbricati di poter traslare di circa trenta centimetri.

È efficace anche nel movimento sussultorio?

Consente un’oscillazione orizzontale ed è stato realizzato a seguito di uno studio fatto sul territorio etneo, da una perizia geologica e da una serie di analisi che ci hanno permesso, secondo la categoria sismica e nel rispetto del territorio, di realizzare questa struttura.

Sapete quali forze sismiche è in grado di sopportare questo sistema?

La sismicità ha vari componenti – sussultoria ondulatoria – non c’è uno studio che possa prevedere il grado preciso perché sono tante le concause che entrano in gioco durante un sisma, una di queste è la profondità in cui si verifica l’evento sismico. Ma sappiamo che questo tipo di giunto antisismico è in grado di sopportare gli eventi sismici statisticamente più presenti nel territorio.

In cosa consiste esattamente l’innovazione di questa struttura?

I tre fabbricati sono collegati tra di loro, quindi si muovono contemporaneamente. In più abbiamo realizzato gli impianti in modo che riescono a sopportare, anche loro, le stesse traslazioni: tubi, gas medicali, sistema antincendio, acqua, elettricità.

Oltre all’antisismica quali sono le altre caratteristiche della struttura?

A livello energetico abbiamo gli impianti fotovoltaici che entreranno in funzione nel 2022; facciate ventilate che hanno lo scopo di evitare la dispersione di energie ma anche di evitare l’umidità. Tutti i vetri, con esclusione di quelli che si affacciano nel chiostro dietro la reception, hanno delle serrande automatizzate che proteggono dalle intemperie o dall’irraggiamento del sole. Nei parcheggi abbiamo le colonnine per la ricarica elettrica.

L’impianto fotovoltaico è in grado di soddisfare i bisogni della struttura?

Non è ancora in funzione, servirà a produrre una piccola parte rispetto al nostro fabbisogno anche perché intendiamo mettere in funzione – è in previsione per il 2022 – un impianto di trigenerazione che consuma gas e produce energia elettrica, frigorifera e termica. Verrà attivata non appena arriverà la Snav con il gas. 

Avete curato anche gli scarichi?

Il nostro depuratore raccoglie le acque reflue dell’ospedale che vengono trattate con fanghi attivi e raggi ultravioletti tramite filtri particolari che ne consentono lo scarico in roggia, un canale naturale che scorre vicino alla struttura. L’acqua è depurata e pulita ovviamente. 
Poi abbiamo due pozzi trivellati, più o meno a 100 metri di profondità, da cui mungiamo l’acqua dalla falda. Si tratta di un’acqua tecnica, non adatta all’uso umano, che usiamo per l’impianto idrico antincendio, le cassette dei wc.
L’ospedale Humanitas di Catania in numeri: 178 posti letti (158 in SSN, 20 in regime di solvenza) di cui: 98 Dipartimento Oncologico, 20 Ortopedia, 20 Neurochirurgia, 20 Riabilitazione e 20 Libera Professione più 6 posti letto tecnici di Terapia Sub Intensiva. Dispone di 6 sale operatorie e 400 professionisti che lavorano all’interno della struttura.


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