Berlusconi Capo dello Stato: la Meloni e il 'patriota' - Live Sicilia

Berlusconi Capo dello Stato: la Meloni e il ‘patriota’

La motivazione lanciata dalla Meloni, analizzata e commentata

PALERMO – A tutti, per carità, capita di dire qualche sciocchezza, a belli e brutti, a poveri e ricchi, a laureati e analfabeti. Capita a chi è di destra, di centro o di sinistra. Ma quando la sciocchezza appare pure pensata, calibrata ed è proclamata erga omnes da un leader politico alla guida di un partito a due cifre, con ambizioni circolanti nei pressi di Palazzo Chigi, la sortita diventa inaccettabile. Cosa sia precisamente passato nella testa di Giorgia Meloni non è ancora chiaro, sta di fatto che per lei (in compagnia di Matteo Salvini) Silvio Berlusconi è il miglior candidato possibile per il Quirinale.

E fin qui nulla di strano, così evidentemente ragionano dalle parti del centrodestra disponibili a eleggere un capo dello Stato, magari un domani direttamente dal popolo, con un curriculum assai poco conciliante con l’art.54 della Costituzione che invoca “disciplina e onore” per chi assume cariche pubbliche. Il fulcro della faccenda è, invece, la motivazione avanzata dalla Meloni: “Perché Berlusconi è un patriota, ha difeso gli interessi nazionali, Draghi non so”. Qui, adesso, non c’entra la mole di processi con Berlusconi imputato comunque siano finiti, non c’entrano le numerose prescrizioni e le palate di carte processuali che lo tirano in ballo anche per vicende gravi (vi immaginate un confronto con politici come Pertini, Iotti, Anselmi, Berlinguer, Zaccagnini, Nenni, Spadolini ed altri del medesimo calibro e spessore etico?), no, qui dobbiamo comprendere bene, al netto della cultura sovranista dal sapore fascistoide della Meloni, cosa intendiamo per patriota se Berlusconi lo è e Draghi (per dire Draghi, potremmo citare chiunque) non si sa.

Perché è penoso che un aspirante premier si esprima in tal maniera. È già parecchio discutibile candidare alla più alta istituzione del Paese chi, ripeto al di là degli aspetti giudiziari a lui riferibili che però dovrebbero contare, ha rappresentato una concezione mercantile della politica e del cittadino, una visione patinata in cui la proposta politica è stata ridotta a un messaggio pubblicitario e l’elettore catalogato quale semplice consumatore; è già discutibile candidare alla suprema magistratura della Repubblica un personaggio che in un ventennio, colpa massima di certa imperdonabile sinistra, con i suoi conflitti di interesse, le sue televisioni commerciali, volte all’appiattimento dei cervelli, e una serie di leggi “ad personam” ha reso l’Italia ridicola agli occhi dell’Europa e del mondo, ma definirlo patriota…No, gentile signora Giorgia, preferisco definire patrioti, cioè animati dall’amore per l’Italia e gli italiani, i nostri insegnanti, gli appartenenti alle forze dell’ordine, i vigili del fuoco, i sanitari, i volontari, gli imprenditori, i lavoratori, insomma le donne e gli uomini che quotidianamente, maggiormente in tempo di emergenza sanitaria, rispettano le leggi, la Costituzione e svolgono il proprio ruolo nella società, qualunque ruolo, con onore e disciplina. Chissà quanti di costoro potrebbero rappresentarci degnamente al Colle. Berlusconi, con tutto il rispetto, è meglio che resti ad Arcore o dove gli pare. 


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