Sicilia, emergenza nei pronto soccorso: 'nuova' pandemia DATI - Live Sicilia

Sicilia, emergenza nei pronto soccorso: ‘nuova’ pandemia DATI

Lunghe code, meno decessi, più ricoveri. I dati Agenas e la nuova fase
CORONAVIRUS
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PALERMO – Emergenza per i ricoveri covid. Lunghe file di ambulanze e ospedali nel caos a Palermo (FOTO E VIDEO) e Catania. È la nuova pandemia, meno decessi e ricoveri gravi in rapporto ai contagi, rispetto all’anno scorso, ma aumento delle degenze ordinarie, di coloro che, in pratica, hanno bisogno di cure meno invasive, grazie anche ai vaccini. Ma non basta, c’è anche il problema del tracciamento dei positivi e della cronica carenza di assistenza di una parte dei medici di famiglia, soprattutto nei festivi: gli ospedali sono, letteralmente, presi d’assalto.

Il rischio è che si vada verso la zona arancione LEGGI QUI . La speranza è che, come annunciato dal commissario anticovid palermitano Costa, dopo il 10 possa flettersi la curva di crescita dei casi.

Emergenza in ospedale, lunghe code FOTO E VIDEO

Un ospedale da campo con dieci posti LEGGI QUI è stato allestito ieri sera all’ospedale Cervello di Palermo per fronteggiare l’emergenza causata da decine di ambulanze in attesa da ore davanti al Pronto Soccorso. FOTO E VIDEO QUI La decisione è stata presa di concerto con la protezione civile, in attesa che i reparti di ostetricia del Cervello e quello dell’ospedale Civico completino la riconversione per destinarli a pazienti Covid. Il numero dei ricoveri negli ospedale siciliani in queste ultime ore, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive, sta registrando nuovamente un forte aumento. La situazione più allarmante all’ospedale Cervello di Palermo dove, nel reparto di Rianimazione, su 16 posti disponibili, sono ricoverati ad oggi 14 pazienti di cui 13 non vaccinati, tra i quali anche under 50. Per questo motivo, dopo il reparto di cardiologia, si sta destinando ai pazienti Covid anche quello di Ostetricia e Ginecologia.

Occupazione dei reparti DATI

A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sale al 21% e, in 24 ore, cresce in 13 regioni: Calabria (al 33%) Liguria (32%), Abruzzo (17%), Lombardia (23%), Marche (24%), Molise (13%), Piemonte (25%), Puglia (13%), Sardegna (11%), Sicilia (25%), Toscana (17%), Umbria (28%), Veneto (21%). Stabili oltre soglia del 15%: Basilicata (20%), Campania (19%), Emilia Romagna (18%), Friuli (24%), Lazio (20%), PA Trento (19%). Il tasso è in calo nella PA Bolzano (16%) e Valle d’Aosta, che col 45% resta la regione con la situazione più critica. LEGGI ANCHE – I NO VAX RIFIUTANO LE CURE

Terapie intensive DATI

I posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 restano stabili al 15% a livello nazionale ma crescono in 10 regioni in 24 ore: Campania (raggiungendo il 9%), Emilia Romagna (16%), Friuli (17%), Lazio (19%), Puglia (8%), Sicilia (14%), Toscana (16%), Umbria (13%), Valle d’Aosta (15%), Veneto (20%). Il tasso è stabile, ma oltre la soglia del 10%, in Abruzzo (13%), Calabria (15%), Liguria (21%), Lombardia (15%) Marche (21%), PA di Trento (24%), Piemonte (19%), Toscana (15%). In calo nella PA di Bolzano (18%). E’ quanto emerge dal monitoraggio Agenas, che confronta i dati del 5 gennaio con quelli del giorno prima.

Palermo, sospeso open day bimbi

Sospeso l’open day vaccini anche per i bimbi dai 5 agli 11 anni a Palermo. Da domani, venerdì 7 dicembre, all’hub della Fiera del Mediterraneo, anche gli utenti più piccoli potranno entrare solo con prenotazione. La decisione è stata presa dal commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa, dopo le ultime giornate di grande afflusso al padiglione 20A della Fiera, trasformato in padiglione pediatrico dal 16 dicembre, quando ha preso inizio la campagna di vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni.

Zona arancione, gennaio decisivo

Gennaio è il mese decisivo per capire se la Sicilia passerà da zona gialla ad arancione. Si torna a guardare ai parametri stabiliti dal governo nazionale. In Sicilia non sono stati raggiunti i livelli massimi consentiti di occupazione di posti letto in ospedale. C’è ancora un certo margine, la speranza è che nel frattempo la curva del contagio raggiunga il picco per poi iniziare ad abbassarsi.


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