Palermo, Lentini: la gestione pubblica dei servizi è fallita, serve privatizzare - Live Sicilia

Palermo, Lentini: la gestione pubblica dei servizi è fallita, serve privatizzare

Così il candidato per la carica di primo cittadino del capoluogo
VERSO LE AMMINISTRATIVE
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PALERMO – “In una Palermo totalmente allo sbando, con il sindaco Orlando che ha di fatto abbandonato la gestione dei servizi ai cittadini, non si può che evidenziare che il sistema della gestione pubblica è sostanzialmente fallito”. Lo dice in una nota Totò Lentini, capogruppo all’Ars degli Autonomisti e popolari e candidato sindaco di Palermo.

“Emergenza sepolture e cimiteri che riguarda anche il blocco del forno crematorio del cimitero dei Rotoli ormai da anni, strade trasformate in gruviera, manutenzione dei marciapiedi dimenticata, che mette a rischio l’incolumità dei pedoni, percentuale mortificante di raccolta differenziata e si potrebbe continuare con un lungo elenco dei tanti servizi indispensabili che non funzionano più da tempo – sottolinea Lentini, che nel sito ha inserito il suo programma di governo – l’unica strada, quella maestra, resta la privatizzazione”.

“Non ci vedo nulla di scandaloso, perché nel momento in cui il pubblico non riesce a garantire l’efficienza nell’erogazione dei servizi alla città, vanno coinvolti, per alcuni settori, i privati – continua – che a invarianza di spesa possono offrire un contributo divenuto indispensabile. Le risorse – aggiunge Lentini, che prima di Natale ha presentato il simbolo della lista autonomista ‘Alleanza per Palermo’ – ci sono non ci sono denari pubblici da spendere in più, ma l’obiettivo deve essere quello di soddisfare le esigenze dei palermitani che non possono soltanto pagare senza ricevere”.

Sulle aziende partecipate dal Comune, Lentini sottolinea: “Occorre operare una ricognizione sull’effettiva situazione di ciascuna società partecipata, valutando l’opportunità di aggregarne alcune e di creare comunque sinergie operative per limitare i costi, favorire la mobilità fra aziende, la valorizzazione delle professionalità interne e la copertura dei vuoti di organico che limitano la funzionalità, infine – conclude – ridefinire obiettivi e contratti di servizio per focalizzare le aziende sui compiti che effettivamente riescono a svolgere, impostando una strategia che ne permetta l’autosufficienza e la competitività”.


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