Silenzio, mistero e storia: "Confini" il video di  Yes in Sicily - Live Sicilia

Silenzio, mistero e storia: “Confini” il video di  Yes in Sicily

L'ultima produzione racconta di un viaggio onirico come cammino interiore e scoperta di antichi luoghi legati all’archeoastronomia siciliana

È “Confini” l’ultimo video di Yes in Sicily (CLICCA QUI PER VEDERLO). Il visual poem è stato realizzato da un gruppo di siciliani con la passione per il teatro, la fotografia e la scrittura che hanno deciso di raccontare la Sicilia attraverso una narrazione visiva. Un filmato artistico girato in luoghi avvolti da silenzio, mistero e storia, in cui è sperimentato il rapporto tra il visivo e la poesia, due espressioni che si sovrappongono fino ad acquisire un risultato intimo ed emozionante restituendo un racconto inedito della Sicilia e dei siciliani.

Quest’ultima produzione, con la regia di Giuseppe Palmeri, racconta di un viaggio onirico come cammino interiore e scoperta di antichi luoghi legati all’archeoastronomia siciliana, alla ricerca dell’essere umano e di un confine tra terra e cielo.

Un racconto ambientato tra i più suggestivi siti archeoastronomici della Sicilia: Argimusco (Montalbano Elicona), Muculufa (Butera) e Grottarossa (Serradifalco) con il bosco Gabbara di San Cataldo e la costiera di Marina di Butera che ne fanno da cornice scenica. Alla fine del video è stata inserita una dedica a Franco Battiato, cantautore siciliano che tanto ha amato l’Argimusco e l’archeoastronomia siciliana in generale. “Abbiamo voluto utilizzare un nuovo format per raccontare le bellezze dell’Isola – spiega il regista Giuseppe Palmeri – con l’obiettivo di fare incontrare il visivo con la poesia come se fosse un video clip di una canzone. I luoghi scelti sono i più famosi dell’archeoastronomia siciliana. La dedica a Battiato – aggiunge- nasce dal fatto che lui andava spesso ad Argimusco, soprattutto quando doveva trovare nuove ispirazioni. La particolarità di Yes in Sicily è di essere formato da un team di persone con esperienze diverse e la sinergia ha generato creatività. ‘Confini’ è il nostro terzo video e intendiamo proseguire a raccontare la Sicilia con questo format breve ma con un messaggio importante”.

Alla realizzazione hanno partecipato: Massimo Palmigiano, direzione della fotografia; Vincenzo Amico, autore e voce; Ilenia Amico, post produzione; Vitale Vancheri, direzione artistica e gli attori Peppe Dominici, Totò Giordano, Marilena Rindone, Leo Dominici, Vincenzo Amico, Vitale Vancheri. La selezione delle foto astronomiche è stata affidata a John Robert Brucato dell’Osservatorio Astrofisico di Firenze, scenografia di Giusy Rindone e Leo Dominici, voice editing Andrea Amico e approfondimento storico Marco Anzalone. Al progetto ha partecipato anche Andrea Orlando, responsabile dell’istituto di Archeoastronomia siciliana, insieme alla professoressa Elisabeth Riorden dell’University di Cincinnati e a Ravanusa SiciliAntica.

“Possiamo dire che l’astroarcheologia è la disciplina che studia il rapporto tra uomo, architettura e cosmo nell’antichità – spiega l’astrofisico catanese, Andrea Orlando – una scienza che nasce in Inghilterra a metà dell’Ottocento, ma negli ultimi anni anche in Sicilia sono stati condotti degli studi. Nei siti archeologici si studia il paesaggio celeste. In Sicilia due siti sono stati protagonisti di due studi di archeoastronomia. Il primo è l’Argimusco, altopiano che sorge tra i monti Peloritani e Nebrodi dove ci sono delle rocche con forme antropomorfe e zoomorfe di rara suggestione e lì si può praticare l’astronomia degli orizzonti. In particolare si può osservare la Rocca Novara e si può vedere il sole che sorge durante gli equinozi di primavera e d’autunno. L’altro luogo è Muculufa – prosegue- il cosiddetto Santuario che da un anno circa è stato studiato da me insieme alla professoressa Riorden. In questo luogo dell’antica età del bronzo ci sono un villaggio, una grande necropoli e un’area sacra, proprio questa è stata protagonista del nostro studio e abbiamo scoperto che l’asse di questo luogo è legata all’alba del solstizio d’estate. Un posto in cui, più di quattromila anni fa, i nostri antenati salivano per lasciare offerte alle divinità celesti”.

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