La mafia e i fondi del Recovery, l'allarme di Morra VIDEO

La mafia e i fondi del Recovery, l’allarme di Morra VIDEO

Convegno per i 30 anni dalla nascita della Dia

MESSINA – “A me sembra che ad esempio il decreto legge emanato a fine ottobre e convertito a fine dicembre in Parlamento vada verso la direzione di permettere ancora più facilmente all’economia di origine criminale di poter infiltrarsi l’economia legale”. A dirlo il senatore Nicola Morra, presidente della commissione nazionale antimafia, durante il convegno dal titolo ‘Il riciclaggio dei proventi della mafia’, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina,  rispondendo ad un  domanda su infiltrazioni mafiose rispetto ai fondi del recovery found.


“Faccio riferimento esplicito, e lo dico in chiave polemica – prosegue Morra  – a quanto è  stato modificato in materia  di interdittive antimafia perché l’introduzione del contraddittorio preventivo è anche dell’istituto dell’agevolazione occasionale permetteranno ad aziende ed imprese di matrice mafiosa di avere ancor meno difficoltà ad infiltrare l’economia legale. Mi piacerebbe che  lo Stato facesse veramente un’azione di contrasto seria e rigorosa. Negli ultimi 4 anni dal 2017 al 2021 le interdittive antimafia erano aumentate mi pare del 120 percento, con un tasso di soccombenza in occasione di contenzioso bassissimo per le prefetture che avevano comminato interdettive. Piuttosto che mettere a sistema e fare in modo che non dipendesse dalla sensibilità della singola prefettura ma fosse  una politica armonica e complessiva di contrasto all’economia criminale, abbiamo fatto un passo indietro permettendo ad aziende che in precedenza venivano punite e allontanate dalla gestione di denaro pubblico,  di poter tornare alla carica proprio con l’arrivo dei soldi dall’Europa. Tutto questo mi lascia molto perplesso”.

“Bisogna – conclude Morra – far capire sempre di più che non ci può essere compromesso con un potere criminale mafioso. Se ci si vuole battere per i valori della Costituzione repubblicana non è  sufficiente vincere il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, ma bisogna sconfiggere tutte le forme  di criminalità mafiosa perché lì dove la mafia impera lì è  calpestata la Costituzione”. Al convegno

Organizzato nell’ambito delle iniziative in programma per la celebrazione del trentennale della istituzione della Direzione investigativa antimafia, il convegno ha visto la partecipazione del Direttore della Dia nazionale Maurizio Vallone, del presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, del Capo del I Reparto della Dia Vincenzo Molinese, del Comandante dello Sscico della guardia di finanza Alessandro Barbera, del procuratore di  Messina  Maurizio De Lucia e del direttore della Banca d’Italia Claudio Clemente.


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