Romano incontra Musumeci: "Pronti al dialogo" - Live Sicilia

Romano incontra Musumeci: “Pronti al dialogo”

Il leader di Noi con l'Italia- Cantiere popolare fa il punto dopo l'incontro con il presidente. E conferma la disponibilità a correre a Palermo.
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

PALERMO – Un incontro “franco e costruttivo”. Saverio Romano, leader di Noi con l’Italia- Cantiere Popolare, a margine del vertice bilaterale con il presidente Musumeci fa il punto sullo stato dell’arte della maggioranza invitando al dialogo ma senza lesinare critiche ai franchi tiratori di sala d’Ercole. C’è ancora da rimboccarsi le maniche soprattutto in vista delle prossime partite elettorali. In primis quella di Palermo rispetto alla quale Romano dice a chiare lettere di non “escludere una sua candidatura” a sindaco. 

Romano, come è andato l’incontro con Musumeci?

L’incontro è stato cordiale, abbiamo affrontato le criticità politiche ed amministrative con confronto franco ma costruttivo. 

La maggioranza viene da una settimana complicata dopo il voto in aula. Le i che idea si è fatta? 

Il clima che si è creato all’Ars è figlio di una deriva mercantile inaugurata ad inizio legislatura con transumanze da una lista ad un’altra anche dentro la stessa coalizione di maggioranza; tutto ciò, condito da insoddisfazioni personali, ha finito per rendere torbide le ragioni del dissenso anche quando quest’ultimo era legittimo e giustificato. 

Musumeci non ha responsabilità? 

Non è colpa di Musumeci, non ha approfittato del suo ruolo per fare campagna acquisti anche se un assessore che passa da una forza politica dove è stato eletto ad altra della stessa coalizione andava stigmatizzata dal Presidente con provvedimenti consequenziali. 

Come si esce dall’impasse? 

Ho suggerito a Musumeci di riappropriarsi del ruolo politico ed affrontare con i partiti della coalizione ogni aspetto. Bisogna evitare dì buttare quanto di buono fatto senza per questo rinunciare a cambiare ciò che non funziona. 

E in vista delle prossime elezioni? 

il Presidente della Regione così come i sindaci di Palermo, Catania e Messina dovranno avere il medesimo quadro politico di riferimento e la necessaria unanime condivisione. 

E lei potrebbe essere protagonista, conferma la sua disponibilità a correre a palazzo delle Aquile?

Si ho precisato a Musumeci che potrei essere interessato politicamente a restare in Sicilia nei prossimi anni. Non escludo neanche una mia candidatura a sindaco di Palermo


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