Musumeci incontra i vertici di FdI: prove tecniche di intesa - Live Sicilia

Musumeci incontra i vertici di FdI: prove tecniche di intesa

Il vertice nel pieno della partita per il Quirinale.

ROMA – L’incontro romano tra Musumeci e lo stato maggiore di Fratelli d’Italia rimane avvolto dal silenzio. I telefoni squillano a vuoto, le bocche rimangono cucite. Ma l’intesa tra Musumeci e i meloniani sulla ricandidatura in quota FdI sarebbe cosa fatta. I beneinformati confermano, ma è la prudenza a farla da padrona. Per più di un motivo. In primo luogo gli equilibri interni alla truppa meloniana, in secondo luogo la fluidità del quadro politico. 

Un percorso di progressivo avvicinamento

Il percorso prevede tappe lente e graduali di avvicinamento con il presidente che progressivamente potrebbe fare ritorno a casa all’ombra della fiamma. Questa la versione ufficiosa del vertice tra Musumeci, Francesco Lollobrigida (capogruppo alla Camera di FdI e braccio destro di Giorgia Meloni), gli assessori Manlio Messina e Ruggero Razza e i coordinatori regionali di FdI Giampiero Cannella e Salvo Pogliese. Una riunione che viene descritta come “abbastanza positiva”, un incontro che avviene nelle ore difficili che vedono contestualmente Meloni cercare di guadagnare spazi nelle trattative per il Capo dello Stato. Poche ore più tardi le agenzie battono nota con la solidarietà di Musumeci al sindaco di Catania Salvo Pogliese che all’indomani della mazzata della sospensione non manca l’appuntamento romano. Anche di questo si è parlato nelle stanze romane: la linea è, neanche a dirlo, quella della prudenza in attesa dei chiarimenti del caso. 

Ipotesi su ipotesi

Un paio d’ore più tardi, a scrutinio terminato, arriva un’altra agenzia. “Al centro dei colloqui l’ipotesi di alleanza tra Fratelli d’Italia e il Movimento ‘Diventerà Bellissima’ del presidente Musumeci, le regionali del prossimo autunno e la situazione politica nell’Isola”. Un passaggio soft su un’ipotesi già ventilata nei mesi scorsi. In attesa di sbrogliare la matassa del voto del Quirinale e della guerra di posizione per la leadership con il Carroccio rimane l’enigma sull’azzeramento della giunta (decisione che sarà presa soltanto al termine dei vertici con gli alleati) e di come si metteranno le cose con gli altri partiti della coalizione. Ma molti dubitano che la Giorgia nazionale possa sacrificare l’unità del centrodestra davanti al niet degli alleati sul nome di Musumeci. Ipotesi su ipotesi nel pieno del work in progress delle manovre quirinalizie che potrebbero riservare non pochi stravolgimenti. 


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