03 Ottobre 2024, 07:18
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CATANIA – Lo stato di fermo è stato confermato nelle scorse ore dal gip del Tribunale di Catania. Si tratta delle 42enni Agatina Vitanza e Rosa Alessandra Gennamari, quest’ultima già sottoposta all’obbligo di dimora per un altro procedimento.
Per gli investigatori, sono entrambe gravemente indiziate di avere commesso il reato di tentato omicidio pluriaggravato ai danni della 26enne rimasta ustionata nei fatti di domenica scorsa a Catania.
L’inchiesta, coordinata dalla Questura etnea ed eseguita dalla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile di Catania e scaturita da una segnalazione dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi, ha portato all’acquisizione di elementi che dimostrerebbero come le indagate sarebbero state le autrici di “atti idonei a cagionare la morte di due persone”, determinandone per entrambe gravi lesioni.
Consistite per una in “ustioni di secondo grado al volto, in regione frontale con bruciature dei capelli, al collo, alla mano sinistra, al torace anteriormente, all’ascella sinistra, al braccio destro, alla regione posteriore del collo; presenza di ustioni di primo grado nella regione superiore dell’addome e/o torace”, con correlato pericolo di vita.
Per l’altra in, “ustioni di secondo grado da fiamma all’arto superiore destro”, con prognosi di giorni 12″.
Ma da dov’è spuntata la benzina che è stata gettata, e poi accesa come una miccia, addosso alla 26enne?
Gli agenti della Squadra Mobile hanno estrapolato e visionato le immagini di un distributore di benzina, non lontano dal luogo della rissa, dove si vede una delle due 42enni che, restando seduta a bordo della propria auto e col finestrino abbassato, si fa riempire di carburante una bottiglia. Paga e va via. Probabilmente verso dove scoppierà, di lì a poco, la violenta lite.
Il video in questione è quello che vi proponiamo ad inizio del nostro pezzo.
Gli agenti hanno ricostruito l’accaduto avvenuto nella zona di via Umberto. Un’accesa lite tra due gruppi di donne, sarebbe poi degenerata in un’aggressione, nel corso della quale era stata lanciata della benzina addosso a due delle protagoniste.
Appiccando poi fuoco con un accendino, come riscontrato dal rinvenimento e sequestro, effettuato, con il supporto di personale specializzato della Polizia Scientifica, di un accendino di colore verde-nero, verosimilmente utilizzato per appiccare il fuoco, e dei resti di una bottiglia in plastica, interamente combusta, riempita con della benzina.
Grazie alle testimonianze di persone presenti ai fatti e all’esame delle immagini estrapolate da sistemi di video sorveglianza allocate sui luoghi prossimi agli eventi, si è potuti risalire sia alla dinamica, sia alla genesi degli accadimenti, specificatamente riconducibile a pregressi screzi di natura sentimentale intercorsi, nella stessa giornata dei fatti, tra ragazzine minorenni legate da rapporti di parentela con talune delle protagoniste della vicenda.
Le due donne sono state trasferite al carcere di “Piazza Lanza”. L’attività d’indagine non si è comunque ancora conclusa.
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03 Ottobre 2024, 07:18
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