20 Agosto 2009, 10:29
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Sono passati 32 anni da quella sera del 20 agosto 1977 quando, intorno alle 22,30, nei pressi di Ficuzza, veniva ucciso il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo. Insieme all’ufficiale, quella sera d’estate, morì sotto i colpi di fucile anche Filippo Costa, un professore suo amico.
Un delitto commesso, si saprà in seguito, da Leoluca Bagarella, Pino Greco “Scarpuzzedda” e Vincenzo Puccio, su ordine dei due storici capi corleonesi Totò Riina e Bernardo Provenzano.
Un delitto, quello di Giuseppe Russo, da ricondurre alle indagini svolte dal carabiniere nell’ambito della diga Garcia. Un’opera che prevedeva l’investimento di centinaia di miliardi da parte dello Stato, soldi sui quali cosa nostra voleva assolutamente mettere la mano. Secondo quanto scoperto da Russo, in particolare, la malavita aveva architettato un ingegnoso piano di infiltrazione nel sistema di subappalti, decidendo di fatto quali fossero le ditte alle quali assegnare i lavori, ed estromettendo con la violenza le altre.
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20 Agosto 2009, 10:29