16 Gennaio 2015, 14:29
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PALERMO – La vertenza 4U arriva a un punto critico:oggi, infatti, i sindacati hanno deciso di non firmare la prosecuzione della cassa integrazione per 375 dipendenti, a causa del mancato pagamenti degli ultimi stipendi (da novembre a oggi) su cui non c’è ancora alcuna certezza. “I lavoratori sono esasperati, da quasi quattro mesi vivono senza gli stipendi e ieri le assemblee fatte fino a sera ci hanno rassegnato un mandato chiaro – dice Rosalba Vella, della segreteria Slc Cgil di Palermo – per prima cosa chiedono gli stipendi. In mancanza del recupero delle mensilità, ci è stato chiesto espressamente di non firmare nessun accordo per la cassa integrazione in deroga. Questa era la precondizione. Abbiamo provato a metterci la buona volontà, ci sono stati anche segnali di apertura sulla scelta di criteri uniformi per la cassa integrazione. Ma alla fine ci siamo attenuti alla decisione dei lavoratori. L’azienda infatti non ha dato certezze: ha comunicato di essere ancora vincolata all’erogazione dell’Inps o agli anticipi di Wind. Adesso ci sono 20 giorni di tempo per trovare un nuovo accordo sulla Cig in deroga. Questo ritardo potrebbe mettere a rischio l’erogazione della cassa integrazione perché saremo in coda a tutti gli altri che chiedono i fondi degli ammortizzatori in deroga”.
Lunedì riprenderanno le assemblee per valutare la situazione. E il 20 ci sarà nel frattempo l’incontro convocato dall’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano, con un sit-in convocato la mattina dai sindacati. “Diverse volte l’azienda ha provato a dare rassicurazioni sul pagamento degli stipendi – dice Rosalba Vella – ma ogni volta i lavoratori si sono sentiti presi in giro. Hanno provato anche a dare delle date, ma puntualmente non si è verificato nulla. A dicembre abbiamo anche revocato uno sciopero. E i lavoratori ugualmente sono rimasti a mani vuote”.
“Dopo mesi di attesa non si possono chiedere ai lavoratori ulteriori sacrifici, così abbiamo deciso di non firmare l’accordo per la Cig in deroga con l’azienda che non può garantire il pagamento di tutti gli arretrati entro il 31 gennaio – spiegano Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Roberto Giannotta Responsabile telecomunicazioni Fistel – e nemmeno, ci ha fatto sapere, criteri equi per la cassa integrazione, cosi come abbiamo chiesto su mandato dell’assemblea dei lavoratori. Dopo tre mesi non si può chiedere ai lavoratori di attendere fino a fine mese solo per lo stipendio di novembre e al 10 febbraio per il pagamento della tredicesima e dello stipendio di dicembre, l’azienda paghi le somme attese e non faccia subire ai dipendenti i ritardi dei pagamenti dei contratti di solidarietà 2013 da parte dell’Inps e l’attesa di anticipi di fatture da parte di Wind”.
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16 Gennaio 2015, 14:29