Palermo, dolore e abbracci alla camera ardente di Paolo Taormina

Dolore e incredulità al PalaOreto per Paolo: “La famiglia vuole verità”

Il delitto in centro, lacrime e abbracci alla camera ardente

PALERMO – Abbracci, lacrime e incredulità. E’ un continuo viavai alla camera ardente allestita al PalaOreto per Paolo Taormina, il giovane di 20 ucciso con un colpo di pistola davanti al pub gestito dalla famiglia. Con i genitori, la sorella e i parenti, ci sono tanti amici e cittadini che si fermano davanti alla bara.

Il sindaco Lagalla alla camera ardente

Nel pomeriggio è arrivato anche il sindaco Roberto Lagalla che per essere vicino alla famiglia ha annullato un viaggio negli Stai Uniti già programmato in questa settimana. Si è soffermato a parlare con i genitori ed è rimasto davanti alla salma. Anche diversi consiglieri come Ottavio Zacco, Dario Chinnici, e gli assessori Totò Orlando e Giuliano Forzinetti si sono stretti ai familiari.

“Hanno distrutto una famiglia”

“Hanno distrutto una famiglia che ha sempre lavorato – dice il nonno della vittima Luigi Galioto che per 40 anni ha lavorato nelle navi della Siremar nei collegamenti con le isole minori – Noi siamo una famiglia di gente per bene. Paolo è stato con me in America diverse volte. Voleva trasferirsi lì. Poi senza una ragione questa persona ce lo ha strappato. Lui cercava sempre di rasserenare gli animi. Si è presentato a quel tavolo per dire ai giovani di stare calmi e finire di dare fastidio perché creavano problemi al lavoro. Una reazione così violenta è incomprensibile. Perché? E’ quello che ci chiediamo tutti e non riusciamo a darci una risposta”.

“Paolo aveva tutta la vita davanti”

Un amico di famiglia racconta che Paolo era una persona mite un grande lavoratore. “Una persona buona. Amava il suo lavoro e non faceva male a nessuno – dice -. Aveva tutta la vita davanti e invece è stato strappato agli affetti in modo crudele. C’è tanto dolore anche perché è davvero inspiegabile tanta violenza. Nessuno riesce a farsene una ragione”.

Il papà: “Voglio incontrare Maranzano”

Al punto che il papà di Paolo, Giuseppe Taormina, ha detto di volere incontrare Gaetano Maranzano per chiedergli perché ha sparato al figlio. Parole disperate, al Giornale radio Rai della Sicilia mentre si trovava al Policlinico, dove è stata eseguita l’autopsia sul corpo del ragazzo.

“Famiglia alla ricerca della verità”

“La famiglia di Paolo Taormina è distrutta da un evento che non riesce a giustificare. E’ alla ricerca di una verità di cui non dispone al momento e non riesce, soprattutto, a comprendere il movente. Paolo viene descritto da tutti come un bravo ragazzo. Il padre in queste ore mi ha sempre fatto una sola domanda: perché tutto questo?”. Lo dice l’avvocato Aurelio D’Ancona che assiste la famiglia. “Sulla dinamica i familiari non hanno mai avuto dubbi sull’esecuzione a bruciapelo, in quanto presenti sul luogo dell’omicidio – aggiunge il legale -. I genitori e i parenti si sono sentiti strappare anche la propria vita. I familiari escludono che Paolo abbia in qualche modo importunato la compagna del giovane accusato dell’omicidio. Chiaramente questo è oggetto di indagine, ma i parenti della vittima escludono assolutamente che ci possa essere stata una conoscenza fra loro e l’odierno indagato

L’incontro allo Zen

Nel frattempo, gli arcivescovi di Palermo e Monreale, Corrado Lorefice e Gualtiero Isacchi hanno lanciato un appello ai palermitani per dire no alla violenza e passare un sabato sera alternativo allo Zen di Palermo nel ricordo del ventenne ucciso barbaramente in via Spinuzza nella notte tra sabato e domenica.

“Vi invitiamo, sabato 18 ottobre alle ore 21, a ritrovarci allo Zen, nell’Atrio antistante la Chiesa “S. Filippo Neri”, in via Fausto Coppi a Palermo – scrivono in una lettera gli arcivescovi -. Ricorderemo Paolo e gli altri giovani vittime di violenza. Li ‘porteremo al cuore’, nei nostri cuori. Staremo insieme alla presenza di Dio. Accoglieremo e pronunceremo parole di vita, di mitezza, di pace, di cura. Perché dalle ceneri e dal sangue rinasca la Vita, ogni vita. Invitiamo tutte le Istituzioni cittadine Civili, Militari, Scolastiche, Accademiche, Culturali e Religiose e, soprattutto, voi giovani che animate i luoghi di ritrovo della cosiddetta ‘movida’”.

L’ultimo saluto

Palermo è una città profondamente colpita da quello che sabato notte è successo in via Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo. Una città che è già scesa in piazza per chiedere sicurezza, con migliaia di persone che hanno sfilato per le vie del centro. Una città che si prepara, adesso, a dare l’ultimo saluto a Paolo. I funerali saranno celebrati giovedì, in cattedrale, alle 10.


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