CATANIA – Le passioni, la idee e gli obiettivi del giovane deputato regionale autonomista. Il figlio del Governatore uscente si racconta senza maschere e senza filtri. Consapevole del peso del suo cognome, Toti Lombardo sa che l’esperienza all’Assemblea Regionale Siciliana sarà un’avventura tutta in salita. Nei suoi progetti politici immediati la creazione di una commissione composta da soli giovani, e poi rimane il “pallino” dei tagli ai costi della politica. Con D’Agostino nessuna rottura, “anzi in questa battaglia – dice – saremo insieme”. Amante della musica rock, Lombardo junior ha accolto con entusiasmo l’entrata nella giunta Crocetta di Franco Battiato. Studente di giurisprudenza, se la politica non dovesse più far parte del suo futuro, Toti sogna la professione di avvocato. Carriera in magistratura? “No, grazie.”
Come e quando ha scoperto l’amore per politica?
“Sin da quando ero piccolo ho sentito parlare di politica, ma l’impegno vero, quello forte, è partito dal liceo con le prime candidature a scuola, con le assemblee d’istituto, con lo scontro tra destra e sinistra. Da qui si è qualificata l’importanza che ha per me la politica”.
Che tipo di importanza?
“L’importanza, innanzitutto, di rappresentare le persone e di capire le loro esigenze. Poi in una seconda fase, quando si riesce ad ricoprire un ruolo amministrativo, di riuscire a tramutare le idee in azioni concrete. E, per un giovane come me, è la cosa più bella che si possa fare.”
Cosa significa fare politica per un giovane come lei?
“Per me è un grande onore, e lo dico con la consapevolezza che oggi le difficoltà sono tante. Perché so che in questi cinque anni mi giocherò tutto, cercherò di abbattere i pregiudizi e le idee già consolidate. Cercherò di affrontare questo nuovo percorso con grande entusiasmo, consapevole che è la mia ultima occasione anche se in realtà è solo la prima.”
Lei ha parlato di pregiudizi. Secondo lei la gente non la conosce realmente?
“Chi mi conosce personalmente sa chi sono, ma chi non mi conosce direttamente si è fatta un’opinione derivante soprattutto dal mio cognome. Come è giusto che sia il nome Lombardo porta amore e porta odio, quindi, l’odi et amo di “catulliana” memoria si confonde. Ho la consapevolezza che tocca a me emergere. E’ ora, infatti, che inizia la mia vera campagna elettorale. Per molti eletti questo è il momento dei festeggiamenti e del relax, per me invece sono giorni di grande impegno.”
Quali sono le sue passioni?
“Le mie sono le passioni di un ragazzo di 24 anni. Sin da piccolo ho coltivato la passione per la musica rock, suono un po’ anche la batteria. Oltre questo mi piace lo sport, stare in mezzo alla gente. Ho un grande amore per l’archeologia e per la storia. Tematiche, queste, che mi aiuteranno anche nella mia attività politica.”
Un pregio e un difetto di Toti Lombardo?
“Difetti ne ho tantissimi, non sto qui a dirli, si scopriranno con il passare degli anni. Pregio, non lo so, io spero soltanto, è una preghiera che faccio a me stesso, di mantenere l’umiltà. E’ difficile, lo so, soprattutto per il ruolo che sto andando a ricoprire. Io gioco molto su questo, perché uno dei pregiudizi che combatto di più è quello di sembrare spocchioso e arrivato. L’umiltà è, invece, una carta che vorrò portare sempre avanti.”
Nella nuova Assemblea Regionale Siciliana ci sono molti volti giovani, molti ventenni, soprattutto del Movimento 5 Stelle, pensa si potrebbero creare intese trasversali tra voi nuove leve della politica?
“Io spero di si. Io penso che questa Assemblea, al di là delle appartenenze e dalle difficoltà che ci saranno subito dovute anche al ristretto numero della maggioranza, dovrà essere un’Assemblea di concordia e di comprensione al di là degli steccati. E penso che all’interno di questa concordia tra gli uomini ci debba essere quella tra i giovani, non per fare questioni generazionali che non mi interessano e non mi appassionano, ma per portare avanti le idee dei giovani siciliani. Io penso già all’istituzione di una commissione composta da giovani, ho già letto in parte il regolamento e mi sembra che i membri dovrebbero essere sette. Si potrebbe già attivare questa commissione, sicuramente non permanente, che si occupi di tematiche giovanili, non ludico e ricreative come è stato fatto spesso, ma che si occupi di tematiche come l’occupazione e la formazione. I giovani non devono essere portatori di idee per i giovani, ma di idee giovani e innovative. E l’innovazione, poi, indirettamente riguarda tutti i ragazzi.”
Quale sarà la sua prima azione da deputato regionale?
“La prima mossa sarà quella di studiare, capire, leggere e interpretare al meglio tutto quello che mi passa davanti. E’ normale che ci sarà prima la fase di apprendimento, e su questo valuteremo le cose migliori da fare. Io ho già detto che valuterò insieme al mio gruppo quali saranno i costi della politica, non per inseguire le idee dei grillini o fare demagogia: abbattiamo, dimezziamo, annulliamo. Perché chi fa politica deve assolutamente guadagnare, però è giusto che in un momento di difficoltà la politica riveda i propri costi e dia un segnale di umiltà e comprensione. Un impegno che mi sento di assumere sin da ora è quello di capire dove si possa tagliare all’interno dell’Ars.”
A questo proposito, come giudica quanto ha dichiarato il suo collega di partito Nicola D’Agostino?
“Con Nicola ci siamo sentiti al telefono e lui mi ha garantito che la sua dichiarazione è stata la risposta ad una domanda precisa in merito alla proposta dei grillini. D’Agostino ritiene che sia ipocrita, se formulata in un certo modo, e questo lo posso ritenere in parte giusto anche io. Poi, abbiamo convenuto su molte altre cose e penso che insieme faremo questa battaglia per la riduzione dei costi della politica. La dichiarazione di Nicola D’Agostino, comunque, non era una risposta a me, questo lo garantisco.”
Come giudica l’operato di suo padre come presidente della Regione? Merita una tirata d’orecchie?
“Ma io a questa domanda non posso rispondere. Sono stati anni difficili, tante cose sono apparse incomplete. E come tutti i periodi di riforma e di transizione, soprattutto in Sicilia, su chi riforma e cerca la transizione vi è l’ombra del sospetto, l’ombra dell’incompiuto, l’ombra del capisco e non capisco. La Sicilia è una terra dove la verità non deve mai emergere. Io penso che la verità la faranno emergere gli storici. Il grande coraggio che ha avuto mio padre nel gestire e nell’avviare questo grande processo di riforma è il risultato più grande che oggi consegna alla Regione Siciliana.”
Chi vorrebbe come presidente dell’Ars?
“Non ho un’idea precisa. Vorrei solo una persona che avesse una grande capacità di aggregazione, una persona pacata e di grande equilibrio. Se fosse un giovane, sarebbe il massimo.”
Cosa ne pensa del nuovo presidente Crocetta?
“E’ una persona di grande spessore, esperienza e coraggio. Io spero solo che riesca a gestire al meglio la situazione e che riesca ad instaurare un confronto serrato al tavolo di Roma. La partita importante oggi è sui fondi, la spending review, su tutto ciò che necessita di una contrattazione tra Roma e Palermo. Lui deve avere la veste da siciliano, prima ancora che da uomo di partito.”
Franco Battiato assessore, felice?
“Sono felicissimo di questa notizia. Battiato è una persona di grande intelligenza e cultura, mi auguro solo che riesca a trasformare le idee in azioni una volta che queste entreranno in contatto con la macchina amministrativa della Regione. Sappiamo tutti che la macchina amministrativa, e soprattutto burocratica, molte idee, anche valide, molte volte è riuscita a spegnerle. Speriamo che Battiato riesca invece a spegnere la macchina amministrativa.”
Finita questa intervista cosa farà?
“Vado a studiare. C’è l’obiettivo della laurea in giurisprudenza.”
Toti Lombardo, avvocato o magistrato?
“No, no, avvocato, per una questione di forma mentis. Nulla togliere al lavoro del magistrato che è una grandissima professione.”