A 39 anni muore all'Ucciardone | Dopo aver rubato due teli da mare - Live Sicilia

A 39 anni muore all’Ucciardone | Dopo aver rubato due teli da mare

Il suo avvocato aveva chiesto la scarcerazione
di
2 min di lettura

Morire in carcere, a 39 anni, per aver rubato due teli da mare. Quella di Roberto Pellicano è storia triste di droga e giustizia. Di tunnel e grate invalicabili. L’uomo, tossicodipente e sieropositivo, era detenuto da cinque mesi nel carcere dell’Ucciardone. E l’accusa, tremenda nella sua banalità, era quella di furto di due asciugamani e di un borsone pieno di creme abbronzanti, rivenduti per procurarsi la droga. Un furto. Banale. Ma terribile, nelle sue conseguenze. Pellicano sarebbe morto d’infarto, nella sua cella, dopo che per due volte il suo avvocato Tommy De Lisi aveva presentato un’istanza di scarcerazione per “gravi motivi di salute”. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta e il pm Francesco Del Bene ha disposto l’autopsia per accertare i veri motivi della morte. I familiari, invece, hanno presentato una denuncia per omicidio colposo. Mentre gli uffici del “Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale” hanno aperto un fascicolo.
Pellicano era stato arrestato lo scorso 2 luglio dopo aver commesso il furto nella spiaggia di Capaci. Il processo per direttissima, celebrato il 13 luglio, si era chiuso col patteggiamento della condanna a 8 mesi. Lo stesso giorno il legale dell’uomo aveva presentato istanza per gli arresti domiciliari e dieci giorni dopo il perito del Tribunale ipotizza il trasferimento in ospedale: secondo la direzione carceraria l’ uomo si sarebbe opposto agli accertamenti clinici così il 10 settembre il magistrato rigetta l’istanza dell’avvocato. Il 16 settembre il legale presenta la seconda istanza, intanto il 13 novembre la sentenza diventa definitiva.
Pochi giorni dopo, Pellicano moriva in carcere. Dov’era finito per furto banale, ma che avrebbe determinato la scena della fine. Proprio su questo elemento è intervenuto il Garante dei detenuti, Salvo Fleres: “Rivolgo un appello ai magistrati di sorveglianza – ha detto – affiché valutino l’ effettiva necessità del ricorso alla detenzione in carcere in presenza di soggetti affetti da patologie diverse accusati o condannati per reati minori, come può essere il furto di due teli da mare”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI