26 Febbraio 2015, 19:15
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Catania – Domenica 1 marzo, ore 20, al Centro ZO torna a Catania il teatro del grande Franco Scaldati con lo spettacolo “Totò e Vicè” scritto e interpretato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi. E cosi, dopo la entusiasmante esibizione del maestro Cuticchio di domenica scorsa, la rassegna AltreScene ospita un altro prestigioso spettacolo con un testo a metà tra lirismo e comicità che ha divertito ed emozionato le platee di tutta Italia: TOTO’ E VICE’, due surreali clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati.
Sono due personaggi immaginari, fuori dal tempo, Totò e Vicè legati da un’amicizia reciproca assoluta, che vivono di frammenti di sogni in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, precipitati dal buio in uno spazio popolato solo da una panchina e da tanti lumini, parlano di vita, di smarrimenti, di fantasmi con l’ingenuità dei bambini o dei poeti, con la necessità di essere in due, per essere. Due clown marginali, magistralmente intrepretati da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, nelle cui parole, gesti, pensieri, giochi il duo palermitano si è subito specchiato.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all’attivo una collaborazione che dura da quasi quarant’anni, cominciata nel 1976. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica.
Due attori non solo straordinari “restauratori” in grado di far affiorare parole terse e limpide, ma anche interpreti capaci di restituirle al pubblico con potente problematicità e indiscussa bravura.
L’uno prevalentemente regista l’altro più volentieri attore, Vetrano e Randisi ci insegnano che la scena ha labili confini e che spesso è arbitrario dividerla in sperimentazione, avanguardia, tradizione o altro perché, quando è grande, è solo e soltanto teatro.
Lo spettacolo sarà preceduto, alle ore 18,30, dalla presentazione di libri :TOTO’ E VICE’ a cura di Filippa Ilardi e LA TRILOGIA DELLA SICILIA di Enzo Vetrano e Stefano Randisi Insieme agli autori interverranno Massimo Marino (docente Dams Bologna) e Dario Tomasello (docente Dams Messina), con il coordinamento di Lucia Andreano.
Il primo raccoglie le opere scritte dal duo tra il 1982 e 1987: Il Principe di Palagonìa, Mata Hari a Palermo, L’isola dei Beati, pubblicate per la prima volta a circa trent’anni di distanza dall’epoca in cui furono concepite. Folli ed esilaranti, raccolgono spunti e suggestioni dalla terra di origine dei loro autori. Sketches di una Sicilia che, al tempo di queste produzioni, Vetrano e Randisi avevano lasciato da circa dieci anni. In tre diverse cornici artistiche – quella del racconto storico, fantascientifico e della spy story – Vetrano e Randisi si cimentato in una enorme varietà di linguaggi teatrali e non-teatrali, in un numero sterminato di personaggi e situazioni. Il tutto tenuto insieme dal legame con la loro terra, sempre sullo sfondo, e da un’urgenza espressiva che non risparmia realismo e parodia.
Totò e Vicè, a cura di Filippa Ilardi è, invece, un testo scritto nel 1993, ricomposto e ridisegnato da Franco Scaldati poco tempo prima della sua scomparsa, avvenuta nel giugno del 2013: pesato e progettato dall’autore per occasione di questa pubblicazione. Poeta, autore, attore e regista palermitano, Scaldati non è soltanto l’apripista della nuova drammaturgia siciliana, ma certamente una delle figure più interessanti del teatro contemporaneo italiano di questo secolo.
La rassegna proseguirà con lo spettacolo “Battuage” della compagnia Vucciria Palermo Teatro, scritto e diretto da Joele Anastasi.
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26 Febbraio 2015, 19:15