10 Luglio 2015, 21:42
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CATANIA – In un afoso pomeriggio di luglio, oltre 100 lavoratori del pubblico impiego hanno risposto all’appello, lanciato qualche settimana fa dai coordinatori della CGIL funzione pubblica Catania, Gaetano Algozzino e Gaetano Celano, e hanno affollato l’aula della Camera metropolitana del lavoro di Via Crociferi per il debutto catanese di questa nuova corrente interna al sindacato. Il messaggio lanciato dagli organizzatori ai dirigenti è chiaro: “E’ necessario dare spazio a numeri e idee coraggiose” spiega Nicola Nicolosi in un’intervista a margine del convegno. Tanto chiaro che anche Giacomo Rota, segretario provinciale della Cgil Catania è andato a verificare di persona cosa si stesse muovendo all’interno di questa nuova frangia nata dal congresso di Rimini.
“L’azione sviluppata in questi anni dalla Camusso ha favorito, attraverso il suo silenzio, il dispiegarsi di politiche di governo che danneggiano il Paese. – Avverte Nicola Nicolosi, ex segretario generale della CGIL e oggi coordinatore nazionale di Democrazia e Lavoro. Mi riferisco al tema della precarietà sulla quale si sta costruendo l’incertezza di un paese. Sono convinto che la CGIL ha fatto troppo poco e Renzi si è permesso di prendere a pesci in faccia anche alcuni esponenti nazionali dicendo che in passato la CGIL non ha fatto nulla. In tal senso noi vogliamo sostenere iniziative contro la precarietà creando una forza di sinistra all’interno della CGIL.
Per essere concreti, i diritti che hanno i lavoratori a tempo indeterminato devono essere riconosciuti anche per i lavoratori a tempo determinato. È assurdo che alla Regione Sicilia, nei Comuni, nell’Università, ci siano lavoratori di serie A e edi Serie B, i primi hanno diritto all’aspettativa, ai permessi studio e che sono precari da oltre 15 anni con contratti rinnovati di anno in anno”.
Cosa è esattamente Democrazia e Lavoro?
“Democrazia e Lavoro è una nuova sensibilità all’interno della CGIL. Siamo minoranza nata dell’ultimo congresso per volontà del sottoscritto, di Giacomo Landini e di Gianni Rinaldini. Una corrente critica che intendere coalizzare forze di sinistra e che considera l’azione della CGIL troppo debole su questioni cruciali come la precarietà dei giovani, appunto”. Abbiamo delle divergenze di opinione su alcuni temi e quindi oggi stiamo dando vita anche a Catania a questa nuova nuova tendenza sindacale.
Concretamente cosa sta succedendo qua a Catania?
“Nell’aggregato della funzione pubblica per esempio, c’è una maggioranza che disconosce la presenza e le divergenze di opinione. Questo sta determinando dissensi, conflitti che vanno ascoltati e riorganizzati”
Cosa dovrebbe fare Giacomo Rota per evitare questa deriva?
Dovrebbe fare quello che fa un Segretario Generale della camera del lavoro, ovvero obbligare la maggioranza a dialogare con i rappresentanti della minoranza e gli altri dirigenti sindacali.
Si sta trincerando dietro qualcosa?
“Dietro i numeri forse? Di fatto c’è una tirannia della maggioranza. Ci sono certi soggetti che pensano di essere “baciati dal Signore” e pensano di poter gestire il governo dell’organizzazione come se fosse una catena di comando dall’alto verso il basso. Allora c’è qualcuno che dal basso si riorganizza facendo contare numeri e idee che si contrappongono”.
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10 Luglio 2015, 21:42