21 Febbraio 2014, 21:52
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ROMA– Elogio breve dello sconfitto e mazziato. “Mi unisco alle parole di Renzi su Letta al quale voglio rinnovare la mia stima, fiducia e gratitudine; sono sicuro che nel Parlamento e in altre sedi continuerà a dare il suo contributo”. Giorgio Napolitano è stato il secondo a presentare l’omaggio al caro estinto politico: quell’Enrico Letta che sorrideva come un fidente boy scout – e mal gliene incolse – il giorno in cui per la prima voltà suono la campanella del Consiglio dei ministri. Il primo a congratularsi era stato Matteo Renzi, ovvero l’uomo che ha defenestrato il dolce Enrico dalla poltrona di Palazzo Chigi. Lui, Letta, il 14 febbraio aveva scritto sui social: “A rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. Ogni giorno come se fosse l’ultimo”. Ma c’è sempre il giorno dopo: quello adatto a ricevere la pacca sulla spalla, magari dopo una tenerissima coltellata. (rp)
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21 Febbraio 2014, 21:52