12 Gennaio 2015, 08:30
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PALERMO – Dal pokerissimo rifilato al Cagliari nel giorno dell’Epifania alle montagne russe del ‘Franchi’ contro la Fiorentina di Vincenzo Montella. Il Palermo di questo inizio 2015 chiude il suo ciclo di risultati utili consecutivi (9 con 5 vittorie e quattro pareggi) con un ko, a detta di molti immeritato, in quel di Firenze. Dalla trasferta in Toscana emerge però un dato innegabile: la squadra di Iachini, nonostante lo stop che mancava dal match con la Juventus allo ‘Stadium’, ha dimostrato ancora una volta di poter dire la sua al cospetto di qualsiasi avversario tenendo ancora nel mirino quel sogno chiamato Europa.
I ‘picciotti’ di Iachini, non ce ne vogliamo i nostalgici del Palermo firmato Arcoleo, hanno messo in campo ieri l’ennesima prestazione tutto cuore e vitalità che, dopo un primo tempo irriconoscibile in cui l’assenza inaspettata di Dybala si è fatta sentire non solo a livello tecnico ma anche nella testa dei suoi compagni, ha messo alle corde una Fiorentina farcita di quegli ultimi campioni (Gomez, Cuadrado, Borja Valero) che il giudice sportivo o la malasorte (Savic, Gonzalo Rodriguez, Neto e Rossi per citarne alcuni) ha messo a disposizione dell’ex aeroplanino. Una prestazione dal doppio volto, spenta e impalpabile nei primi 45′ arrembante e cinica nella ripresa, che in molti non si attendevano.
Al 90′ ci troviamo dunque a commentare una sconfitta ma il bicchiere per i rosa rimane comunque mezzo pieno. Fra le sorprese, o presunte tali, del match del Franchi ci sono infatti quelle provenienti non tanto dall’undici titolare quanto dalla panchina. Iachini nell’intervallo pesca dal suo cilindro, in questo caso dall’insostituibile cappellino, un 22enne di belle speranze a cui chiede di velocizzare le operazioni di riscaldamento. Questo giovane ha il passaporto svedese, anche se ha origini ghanesi, e risponde al nome di Robin Quaison. L’ex centrocampista dell’Aik Solna, tra gli oggetti del mistero portati in Sicilia nella campagna acquisti estiva del ds Ceravolo, ha dalla sua fortuna e bravura nel cogliere al volo l’occasione offertagli dal suo allenatore e in due minuti rivolta come un calzino quelle che, poco prima con i gol di Pasqual e Basanta, erano le certezze degli avversari.
Prima un tap-in preciso, a chiudere l’ottima azione orchestrata da Belotti, poi la malizia nel capire la frittata che, da lì a poco, avrebbero confezionato Basanta e Tatarusanu. Et voilà, ecco la prima doppietta in serie A servita su un piatto d’argento. Da lì in poi, nonostante il grande entusiasmo per una rimonta insperata, tornano a far capolino quei black out difensivi patiti nel primo tempo con Sorrentino che presto si vede battuto altre due volte, prima da Cuadrado e poi dall’eurogol di Joaquin. 4-3 e tutti a casa. Nel tunnel che riporta i rosa agli spogliatoi c’e però chi può uscire a testa alta. Tra questi senza dubbio il ‘Gallo’ Belotti che, con un assist e un gol su rigore, può continuare a mandare messaggi importanti a tecnico e gruppo del tipo: “Se gioco la metto sempre dentro”. ‘La meglio gioventù’ rosa cresce quindi a passi da gigante e ormai anche gli elementi della panca sgomitano per una maglia da titolare. In vista adesso c’è il match di sabato contro la Roma di Rudi Garcia, chissà che Iachini non decida di rivoluzionare le carte in tavola memore della recente prestazione dei suoi. Incombenze, quest’ultime, tutt’altro che invidiabili e che lasciamo al mister marchigiano che dovrà far coesistere questi campioncini ormai in rampa di lancio.
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12 Gennaio 2015, 08:30