Palermo, contratto nazionale sanità pubblica - Live Sicilia

A Palermo focus della Cisl Fp sul nuovo contratto sanità pubblica

Un comparto che nell'Isola riguarda 37mila lavoratori
L'INIZIATIVA
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PALERMO – Focus a Palermo della Cisl Fp Sicilia sul nuovo contratto collettivo nazionale della Sanità pubblica, la cui pre-intesa è stata siglata a Roma il 15 giugno scorso e che garantisce nuovi diritti sia sul versante normativo sia sul versante economico agli oltre 37 mila lavoratori (37.071) del comparto della Sicilia. A illustrare i contenuti del nuovo Ccnl, oggi all’Astoria Palace di Palermo, la segretaria nazionale della Cisl Fp con delega alla Sanità, Marianna Ferruzzi.

“Si tratta di un testo innovativo, riformatore e orientato al futuro – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Marco Corrao, segretario regionale con delega alla Sanità -. Un importante traguardo per un settore che si è dimostrato centrale nel contrasto alla pandemia, in cui i lavoratori si sono spesi in prima persona, a costo anche di grandi sacrifici e grandi rischi personali. Avevamo detto che avremmo chiesto di pagare il conto e così abbiamo fatto, lottando fino a ottenere il riconoscimento di tutte le nostre rivendicazioni”.

Il contratto prevede nuovi aumenti tabellari per tutto il personale del comparto e la definizione di un nuovo sistema di indennità. Tra incremento contrattuale e nuova indennità, agli infermieri spetteranno, mensilmente, 158 euro in più, al personale sanitario 126 e agli operatori sanitari 101,5; oltre, per le tre categorie, ulteriori 100 euro mensili in caso di assegnazione ai servizi di pronto soccorso. Per il personale amministrativo, tecnico e professionale, l’incremento medio tabellare è di 85 euro.

Rivista in maniera considerevole anche la parte normativa del contratto nazionale, ampliando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. “Abbiamo previsto strumenti importanti per la valorizzazione delle esperienze professionali che i lavoratori hanno maturato sul campo. Non soltanto si ridisegna il sistema di attribuzione degli incarichi – spiega Ferruzzi – ma si prospettano anche rilevanti opportunità di crescita per quel personale che, pur in assenza di titolo di studio, si ritrova a svolgere mansioni attribuibili alle aree superiori: fino al 30 giugno 2025, infatti, potranno essere previste specifiche procedure selettive interne, nell’ambito dei relativi piani di assunzione, rivolti a coloro i quali hanno all’attivo almeno 10 anni di esperienza professionale (o 5 anni nel caso di possesso del titolo di studio)”.

“Ci auguriamo – conclude Ferruzzi – che il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Corte dei Conti procedano speditamente coi controlli per giungere alla sottoscrizione definitiva e al pagamento di tutti gli arretrati”.


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