14 Aprile 2015, 08:43
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PALERMO – E’ approdata in nottata alla banchina Puntone del porto di Palermo la nave Gregoretti della Guardia Costiera con 1169 profughi, tra i quali donne e bambini, raccolti nel Canale di Sicilia in seguito a diversi interventi di soccorso. Le operazioni di sbarco e di identificazione dei migranti, fra i quali vi sono decine di minori non accompagnati, sono state condotte da una task force coordinata dalla Prefettura del capoluogo siciliano.
La macchina dell’accoglienza che ha visto impegnati gli uomini dell’Asp di Palermo con in testa il direttore generale Antonio Candela, ha visto la partecipazione della Croce rossa italiana, della Protezione Civile e dei volontari delle associazioni umanitarie. I profughi – in gran parte somali, eritrei e qualche siriano – saranno adesso trasferiti verso centri di accoglienza non solo della provincia di Palermo ma anche del resto d’Italia.
Ingente lo spiegamento di forze dell’Asp di Palermo che ha messo in campo 46 operatori sanitari tra ginecologi, pediatri, medici dell’Emergenza, dermatologi, mediatori culturali, assistenti sociali e personale tecnico. Gli ospedalizzati sono 15 e le condizioni dei 1.169 migranti sono complessivamente buone. La macchina organizzativa sanitaria ha retto al grande afflusso di migranti. Un uomo è stato ricoverato al Civico per la sospetta frattura di una mano, un paio ha accusato febbre e sintomi da dissenteria, una donna è stata trasferita al Cervello per una sospetta metrorragia da pregresso aborto, mentre un’altra che è stata trasportata a Villa Sofia sembra accusare un trauma midollare. Un uomo è stato condotto all’ospedale Ingrassia per lo schiacciamento del ginocchio sinistro, altri hanno fatto registrare problemi muscolari, lesioni cutanee, febbre. Una donna incinta, quasi al termine della gravidanza è stata ricoverata al Buccheri La Ferla.
Aggiornamento. Si sta concludendo lo sbarco dei migranti giunti a Palermo con la nave della guardia costiera e poi portati nei centri convenzionati a Palermo, Giacalone, Trabia e Monreale. Molti migranti arrivati nei centri si sono allontanati diretti verso la stazione centrale per prendere i primi treni disponibili per raggiungere le loro mete finali. È già successo nel centro di Giacalone dove, riferiscono i volontari della Caritas, i migranti sono rimasti in pochi.
Aggiornamento 14,30. Circa trecento migranti trasferiti stanotte nei centri d’accoglienza tra Monreale e Giacalone, hanno lasciato le strutture. A piedi hanno già attraversato la circonvallazione di Monreale e corso Calatafimi, dove la loro presenza è stata notata da numerosi automobilisti che hanno avvisato le forze dell’ordine. Decine si trovano adesso in piazza Indipendenza, dicono di voler raggiungere la stazione centrale perché non vogliono rimanere a Palermo, ma partire per il Nord Italia. Molti di loro vorrebbero raggiungere la Germania. “Temono di non poter muoversi più una volta nei centri di accoglienza – spiega Alì Listimaman, che si occupa di cause legali nel settore dell’immigrazione – ma questo atteggiamento si trasforma inevitabilmente in un problema di ordine pubblico se consideriamo che si tratta di persone ancora per la maggior parte non identificate. E’ necessario un controllo serrato sul territorio nelle ore successive agli sbarchi. Al momento ci sono sul posto alcuni volontari della chiesa evangelica che hanno portato loro cibo e beni di prima necessità. Sono molto provati”. Tra i trecento extracomunitari – eritrei e somali – in viaggio a piedi verso il centro città, anche decine di minorenni.
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14 Aprile 2015, 08:43