30 Marzo 2018, 13:48
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CATANIA – Il gruppo “Amici a San Nicola”, composto da membri del laicato cattolico catanese, organizza incontri di formazione e di riflessione comune sui temi più delicati della realtà catanese, offrendo il contributo di esperienze diverse. Professionisti, ricercatori, giornalisti, magistrati, preti da tempo osservano la complessità e le difficoltà di un mondo che sembra aver perso la speranza di costruire relazioni sociali, alimentare legami di solidarietà, sostenere le istituzioni con un impegno di sussidiarietà. Non si vogliono presentare facili (e poco credibili) ricette di sviluppo cittadino, fondate su progetti poco attuabili.
Gli “Amici a San Nicola” desiderano verificare se è possibile riscoprire e attivare risorse vitali, saperi e reti sociali che possano ripristinare un normale sistema di cittadinanza aperta e costruttiva. Il richiamo tradizionale delle feste agatine alla ‘cittadinanza’ sembra essere, ancora, un messaggio valido per un popolo che è pronto ad autodisciplinarsi se ritrova una ragione di identità e di coesione, un sistema di valori forti, fedeltà e lealtà nella vita quotidiana, correttezza e spirito di servizio nelle istituzioni.
Il popolo catanese sembra stanco di assistere ad esercizi di democrazia elettorale non seguiti da concreti impegni di realizzazione, di partecipazione, di condivisione. Un tessuto sociale lacerato fino al punto di essere irriconoscibile esige una riflessione profonda e disinteressata sulle possibilità di ritorno alla normalità. La situazione è talmente grave che l’obiettivo di ripristinare il funzionamento delle istituzioni e dei servizi nella forma e nella misura di altre importanti Città italiane ed europee sembra, quasi, un traguardo irraggiungibile.
Mali antichi, aggravati dalla crisi economica degli ultimi dieci anni, affliggono la Città e stanno provocando la perdita di parti significative della popolazione giovanile e non. I circuiti economici sembrano essere alimentati soltanto da ciò che sopravvive del pubblico impiego e delle fasce più anziane di pensionati. Forme di consumismo poco razionale alimentano circuiti di dispersione di risorse e non consentono neppure l’avvio di nuove realtà produttive.
Non si parla più di capacità produttive agricole e industriali. I circuiti culturali sembrano avvizzire nell’indifferenza generale. È sempre più concreta la sensazione che la Città sia preda di una grave debolezza motivazionale, di tensione etica, di spirito di intrapresa. Di fronte alle difficoltà di varia natura in cui ci troviamo a vivere emerge l’esigenza di fiducia e di speranza per il futuro immediato. Ad essa si accompagna il dovere della responsabilità personale laddove ciascuno di fatto opera.
In tutto ciò il laicato cattolico non può restare silente e frantumato. Si rende urgente ritrovarsi a riflettere insieme non per dar vita a forme corporative bensì per offrire alla Città opportunità di confronto e proposte concrete e realizzabili a vantaggio del bene comune. Per questo ci facciamo promotori di un incontro delle molteplici e vivaci realtà del laicato cattolico, mercoledì 4 aprile alle ore 17,00 presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze politiche, Via Vittorio Emanuele 49.
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30 Marzo 2018, 13:48