30 Maggio 2017, 18:08
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ROMA – Va a Toni Servillo il XXI Premio nazionale di teatro Luigi Pirandello, che quest’anno dedica anche un premio speciale ai 150 anni della nascita dello scrittore premio Nobel e lo assegna a Michele Riondino. “Questa è un’edizione per noi particolarmente importante – spiega il presidente del Premio, Giovanni Puglisi – perché festeggia i 150 anni di Pirandello, ma anche i 50 dalla fondazione del premio”, che nacque, ricorda, su iniziativa dell’allora Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele per le Province siciliane, diventando “un importante punto di riferimento, segnando un cambio di passo nella cultura siciliana”, ebbe una brusca interruzione nel 1997 con la crisi della sua banca e rivide la luce nel 2007, dieci anni fa, grazie alla Fondazione Banco di Sicilia, oggi Fondazione Sicilia. E se negli anni il Pirandello, a cadenza biennale, ha portato a Palermo premiati d’eccellenza, come Ingmar Bergman, Giorgio Strehler, Eduardo De Filippo, Harold Pinter e poi Vittorio Gassman, Luca Ronconi, Dario Fo, quest’anno la cerimonia di consegna avverrà eccezionalmente ad Agrigento, il 6 luglio, in chiusura del Festival della Strada degli Scrittori e in occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla casa natale del drammaturgo. “La mia città inizia a fare i conti con se stessa e a trovare un nuovo rapporto con Pirandello – racconta il sindaco di Agrigento e presidente del Distretto turistico Valle dei Templi, Calogero Firetto -. Non è più una città pirandelliana, ma la città di Pirandello. Invidio molto gli abitanti di Salisburgo perché con Mozart ci vivono”, ma “questo – aggiunge – sarà un anno di grandi celebrazioni, in città e non solo”. Quanto ai premiati di quest’anno, ricorda Roberto Andò, membro della giuria speciale per il 150/o, “Servillo è uno dei grandi attori sulla scia di Volonté e Mastroianni. Attori che diventano simbolo di una tradizione e raccontano il personaggio italiano nel mondo. Nella sua carriera vanta anche un Oscar, ma Servillo è soprattutto un attore che, come diceva Sciascia, ha la capacità di tenere il volto sulla maschera”. Riondino, divenuto popolare con Il giovane Montalbano televisivo, “ha incarnato una molteplicità di individui, soprattutto del Sud, che fanno parte della galleria degli italiani”. Al 150/o della nascita di Pirandello è dedicato anche il filo conduttore del Festival della Strada degli scrittori, presieduto da Felice Cavallaro, che fino al 7 luglio si snoda raccontando Antonio Russello e Favara, Andrea Camilleri e la Marina, Leonardo Sciascia e Racalmuto, Pirandello e Girgenti, Rosso di San Secondo e Caltanissetta, Tomasi di Lampedusa e Palma di Montechiaro, con una settimana di festeggiamenti tra il 22 e il 28 giugno (giorno del compleanno di Pirandello), con il Vestire gli Ignudi con Gaetano Aronica, il Berretto a sonagli/Liolà con Sebastiano Lo Monaco e un master di scrittura. “Iniziative come queste – commenta il direttore generale dell’Enciclopedia Treccani, Massimo Bray, tra i relatori del master – sono gli esempi più intelligenti di quel turismo culturale di cui si parla tutti giorni e che potrebbe rimettere in piedi il bilancio del paese nel rispetto del patrimonio e del paesaggio”. “Bisogna avere il coraggio di portare avanti iniziative come questa – aggiunge il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – perché il nostro petrolio sono proprio le risorse culturali”. (ANSA).
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30 Maggio 2017, 18:08