Squadra Antimafia, arrivano i russi | La Duomo 'a caccia' di Leoni - Live Sicilia

Squadra Antimafia, arrivano i russi | La Duomo ‘a caccia’ di Leoni

Puntata ricca di colpi di scena: Calcaterra sfugge alla morte, ma esce malconcio dall'attentato organizzato da Oreste Ferro. E spunta l'ombra della mafia russa.

 

La fiction di canale 5
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PALERMO – Nella puntata di sette giorni fa di Squadra Antimafia avevamo lasciato al culmine la guerra tra il boss Achille Ferro e suo padre Oreste proseguire senza pietà. Il vecchio, determinato a vendicare la morte del figlio di Rosy Abate e alleato con Dante Mezzanotte, ha organizzato un agguato in un locale di proprietà del giovane boss, che avrebbe provocato la morte di molte persone. Per fortuna, la squadra della Duomo è riuscita ad intervenire in tempo, facendo evacuare l’edificio e mettendo tutti al sicuro. Solo una ragazza ha rischiato la vita, ma Domenico Calcaterra, all’ultimo secondo, ha provveduto a metterla in salvo, nonostante sia rimasto gravemente ferito.

Trasportato d’urgenza in ospedale dai suoi colleghi, Calcaterra riceve le dovute cure mediche e l’ordine di restare a riposo. Ha subito un’ischemia transitoria. Questo gli procurerà vertigini, problemi alla vista e momenti di stordimento.Ma  anche se non può recarsi al lavoro, Domenico continuerà privatamente le sue indagini su Veronica Colombo, perchè convinto che la donna sia complice di Ferro e ha deciso di incastrarla a tutti i costi. Per lui è ormai un’ossessione stanare il marcio che si nasconde in questa donna e infrangere la maschera di perbenismo e finta antimafia che l’aspirante governatore della Sicilia si ostina ad esibire in pubblico.

L’attenzione di Lara Colombo e del resto della squadra, intanto, si concentra sulla cattura del ragioniere Guido Leoni, padre di Francesca attualmente latitante: l’uomo è in possesso di alcune informazioni che potrebbero dare una svolta alle ricerche della polizia. Francesca è sconvolta dalla latitanza di suo padre. Decide di collaborare alle indagini fornendo lei stessa le chiavi in grado di aprire una cassetta di sicurezza, dove sono contenuti dei documenti importanti che portano direttamente ad una società di informatica, gestita dall’ingegner Barretta, amico di Leoni ai tempi dell’università.
Il giovane Ferro è furente. Non digerisce lo smacco del fallito attentato al ‘Decadence’ e non vuole che la polizia faccia luce sull’affare di Baia d’Angelo. Barretta è il depositario dei segreti d’affari di Leoni. Lo sanno sia i Ferro che la polizia, che fortunatamente riesce a sventare l’agguato organizzato dal clan Ferro.

Achille, intanto, vuole anche mettere a tacere Guido Leoni, temendo che questi possa fare il suo nome oltre quello di Veronica Colombo. Ma dove si è nascosto Leoni? Lo sa la figlia Francesca, che rischia la vita e la fiducia dei colleghi per salvare il padre. Si dirige a Roma di nascosto dai colleghi , ma Veronica Colombo per puro caso la incontra all’aeroporto. Veronica capisce che sta andando a Roma per incontrare il padre e chiede collaborazione ad Achille Ferro. Intanto Barretta da la sua versione dei fatti su Guido Leoni: professionista molto stimato, che forse è entrato a far parte di un gioco più grande di lui. Barretta aggiunge che Leoni ha una casa appena fuori Roma. Potrebbe essere li?

Francesca , intanto, a Roma è agganciata dagli uomini di Achille Ferro, che da Catania lancia un ordine chiaro “ammazzateli”. Anche la Duomo capisce che Francesca è a Roma. Lo intuisce subito Gaetano che decodifica subito silenzi e ambiguità della compagna. Calcaterra decide di andare senza dire nulla a Lara. Con lei ha già avuto uno scontro. Lei è convinta che la sorella sia innocente e che le teorie di Calcaterra siano il frutto dell’ostinazione di trovare necessariamente un colpevole per la morte di Leonardino.

Intanto nella villa romana di Leoni c’è un agguato. Francesca riesce a salvarsi, grazie al tempestivo arrivo dei suoi colleghi. “Chi era il suo contatto? Chi era il suo complice?”. Sono questi gli interrogativi che Calcaterra pone come una mitragliatrice a Leoni. Alla fine questi cede e ammette che da sempre collaborava con Veronica Colombo. Trasferito a Catania, sia Veronica che Achille Ferro sono in fibrillazione. Temono che Leoni possa parlare. L’unica persona che può avvicinare Leoni è il suo avvocato. Achille Ferro lo sceglie come messaggero e fa sapere che è pronto a vendicarsi su Francesca. Leoni cede al ricatto e ritira la sua confessione davanti al magistrato. Accusa Ruggero Spina, che ormai è morto e non parlerà più.

Oreste Ferro prova a placare l’ira del figlio e si presenta alla commissione, proponendo una divisione del mandamento. Achille Ferro spudorato rifiuta l’offerta e dà della codarda alla commissione. Il padre lo blocca con un “Tu porti solo disgrazie” e si arrende all’arroganza del figlio.

Calcaterra, complice l’alcool, complice la rabbia accumulata e il dolore per la perdita di Leonardino, decide di andare ad una festa di finanziamento di campagna elettorale di Veronica Colombo e di affrontarla. Ma lì incontra un uomo, un uomo d’affari russo. Che sia lui il finanziatore segreto di Veronica Colombo? Cosa si nasconde dietro quest’uomo dagli occhi di ghiaccio? Forse la mafia russa, che intente investire i loschi proventi della vendita d’armi in Sicilia?


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