21 Giugno 2012, 17:49
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Duemila non bastano. Anzi, 1.800 non bastano, per essere precisi. Alla Regione siciliana servono altri dirigenti e presto li assumerà . Per di più senza concorso. Si tratta di sei dodici “comandati”, vale a dire lavoratori che prestano il loro servizio alla Regione provenendo da altri enti locali (nel caso specifico, in particolare, da Comuni e scuole).
La procedura di assunzione fa seguito a una delibera della giunta di Raffaele Lombardo, approvata il 21 maggio. Si tratta di dirigenti da qualche mese distaccati al dipartimento Bilancio dell’assessorato, guidato da Gaetano Armao, dove continueranno a prestare servizio ma non più come personale “comandato” ma interno.
I loro contratti, che saranno firmati a luglio, incideranno sul bilancio per circa 500 mila euro all’anno. Per il governo, tuttavia, non si tratterebbe di nuove assunzioni. Nella delibera, composta da ben 149 pagine, vengono riportati riferimenti a diverse leggi regionali, statali, decreti e a provvedimenti del commissario dello Stato. Poiché non esiste una pianta organica dei dirigenti, il governo prende come punto di riferimento il numero di burocrati in servizio alla data di pubblicazione della legge 10 del 2010: allora i dirigenti erano 2.490. A distanza di due anni, quel numero si è “ridotto” a 1.822. Secondo la delibera, dunque, ci sarebbero 668 “posti vacanti” da assegnare. I primi sei sono pronti a essere assegnati.
“Posso capire – ha precisato però il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica e del personale Giovanni Bologna – che notizie del genere possano fare discutere. Ma non si tratta di alcuna assunzione. Questa norma chiede soltanto di verificare se, all’interno della pubblica amministrazione, esistono dei cosiddetti ‘comandati’ con specifici requisiti”.
I requisiti in questione sono la laurea in Economia e commercio e l’abilitazione alla professione di commercialista. “La norma ne prevede 12, ma la giunta – ha spiegato Bologna – ha stabilito che siano in sei. Va compreso, però, l’intento di questo provvedimento: è vero che la Regione ha un gran numero di dirigenti, ma è anche vero che la maggior parte di questi sono agronomi, architetti, ingegneri. Mi rendo conto – ha aggiunto – che può apparire strano, ma le professionalità che mancano alla Regione sono quelle dei dirigenti con lauree in economia e in giurisprudenza”.
Fatto sta che la notizia ha già suscitato le reazioni dei sindacati e del mondo politico. ”L’assunzione di nuovi dirigenti – hanno attaccato i segretari regionali dei Cobas Codir Dario Matranga e Marcello Minio – è una vera e propria porcata. Si tratta di un atto clientelare di fine legislatura. Come si fa ad assumere altri dirigenti in una Regione che ne ha già 1.822? E poi, che messaggio sta dando il governo ai tanti giovani laureati siciliani costretti a emigrare per potere lavorare? Basta, siamo indignati. Metteremo in campo tutte le azioni possibili per bloccare questa operazione. Vogliono assumere – hanno aggiunto – sei persone che già sono in servizio comandato proprio al dipartimento Bilancio, un ufficio che fa acqua da tutte le parti, che invia i tabulati in ritardo, che non rispetta i tempi per i mandati di pagamento. È scandaloso”.
Più o meno gli stessi toni, quelli usati dal deputato nazionale di Grande Sud Francesco Stagno d’Alcontres, che ha definito il provvedimento della regione come “l’ennesimo atto di un governo ormai arrivato alla frutta che pensa solamente a sistemare gli amici degli amici. Che sia chiaro, non è questa la Sicilia che vogliamo. E’ incredibile come a Palazzo d’Orleans – aggiunge l’esponente del movimento arancione – facciano a gara nel ridicolizzare la Sicilia agli occhi del mondo intero. Mentre tutti tagliano, loro assumono”.
Ma un’ulteriore precisazione è giunta dall’assessorato regionale all’Economia, secondo cui il provvedimento è consentito “dalla legge ‘Brunetta’ e da quella regionale 24/2010 che prevede la possibilità di assunzione per 12 unità, con lo scopo di potenziare l’organico della Ragioneria generale. Ciò, anche in forza del fatto – si legge nella nota – che nell’organico della Regione i laureati in Economia e Commercio sono ben sotto il centinaio. A fronte di questa possibilità, il governo regionale ha stabilito di attivare solamente sei figure professionali con rigidi criteri di selezione, così stabiliti: laurea in Economia e Commercio, abilitazione all’esercizio della professione, esperienza certificata in materia di gestione di bilanci pubblici. E’ ipotizzabile, pertanto, che l’applicazione di tali rigidi criteri – si conclude la nota – possa portare anche alla individuazione di un numero inferiore a sei dirigenti, per cui i rimanenti posti potranno non essere ricoperti”. E in quel caso, bisognerà accontentarsi dei 1.800 che restano.
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21 Giugno 2012, 17:49