01 Aprile 2010, 09:31
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“Dall’indagine è emerso inoltre che gli incontri erano pubblicizzati attraverso le pagine degli Annunci del quotidiano “Giornale di Sicilia”, attraverso cui le donne indotte dai mariti promuovevano incontri amorosi a pagamento: “ AAAAAAA nuovissima palermitana giovanissima riceve 34860……” . Inutile scandalizzarsi o ergersi a censori, o fare finta di averlo scoperto adesso. I quotidiani pubblicano annunci erotici. La pagina del Gds che – come dire – offre una mappatura completa è tra le più lette e tra le più apprezzate. Cronaca vera. Anzi nuda. Bando alle ipocrisie. L’appendice sex è stata raccontata da un poeta come Valerio Magrelli con versi efficaci: “Il verme sulla lenza del giornale si contorce dolcissimo”.
Ecco. La magia del sogno risiede soltanto nella promessa che spalanca il profumo dell’eros, a dispetto del tanfo delle sentine della prostituzione. E’ tutto uno scintillare di nuovissime, giovanissime, bellissime. Non manca il tacco a spillo, orizzonte onirico del feticista. E quando natura non aiuta, si tenta con una appropriata letteratura. Si offre prosperosa (vuol dire grassa) oppure esperta (vuol dire vecchia). La cosmesi del marketing delle parole tutto copre. Perché ciò che importa è il sogno, il vagheggiamento, il brivido di Onan. Guai se ti azzardi a mutare la visione che ti è regalata in atto. Chi l’ha provato sa che trattasi di percorso arduo e acuminato. Gli dei puniranno il tracotante che voglia chimicamente trasformare lo stato gassoso della promessa di godimento in stato solido vero e proprio di copula mercenaria. Le prosperose, una volta spalancato l’uscio di case orrende, la soglia da cui non si torna, si riveleranno per quello che sono: voluminose meretrici in disuso. Le esperte perderanno la dentiera sul più bello. E ovunque ci sarà un olezzo di letti sfatti, di cavolfiore, di cose vendute e comprate senza dignità, che nessun deodorante potrà mai cancellare.
E noi – ominicchi di questo tempo contorto, in attesa della agognata qualfica di quaquaraquà – andremo incontro al nostro iceberg, come il Titanic di Sir Smith, se mai scopriremo che dietro il verme del giornale e dei nostri desideri di bimbi viziati c’è lo sfruttamento sordido di mani rapaci. Ci sono lacrime. C’è pianto e stridore di cuori.
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01 Aprile 2010, 09:31