15 Febbraio 2013, 14:20
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CATANIA – Sarà la città, anzi i suoi giovani cittadini, a prendersi cura della Biblioteca Civica Ursino Recupero di Catania. Stamattina, al piccolo refettorio delle Biblioteche riunite, nel corso del convegno “Cultura, etica ed Economia”, organizzato dal Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo, presieduto da Carlo Cittadino, sono state presentate le iniziative che il centro studi e alcune scuole cittadine hanno deciso di mettere in campo per sostenere non solo il lavoro della direttrice, Rita Carbonaro, dal 2009 unica custode dell’importante e storica istituzione, ma anche per valorizzare uno dei luoghi simbolo della cultura della città e della formazione, lasciato in ombra. Dopo la petiuzione lanciata dal popolo della rete, dunque, anche la società civile si muove per salvare la biblioteca.
“Questo non è un museo che custodisce vecchi volumi, ma luogo dinamicoche si aggiorna sempre – spiega a LiveSiciliaCatania la direttrice Carbonaro. Un luogo di incanto che può tornare a splendere grazie al sostegno di quanti si stanno attivando per custodirlo e conservarlo. Sono rimasta sola ma non mollerò – continua. In questo momento mi sostengono i tirocinanti della Facoltà di Lettere, ma io sono fiduciosa nei confronti di quanti si sono attivati per sostenere il mio lavoro. Quello che è certo – aggiunge – è che non permetterò che questo luogo chiuda al pubblico”.
Tre le scuole presenti stamattina che si sono impegnate in una raccolta fondi per sostenere la Biblioteca: il Vaccarini, il Gemmellaro e l’ex Olivetti. E’ partita da loro la crociata per adottare la biblioteca e sostenere il lavoro della direttrice, rimasta l’unica a occuparsene, dopo che i 7 dipendenti precedentemente distaccati lì sono andati in pensione, uno ad uno. “La nostra proposta è nata da un impeto – afferma la professoressa Pina Arena, insegnante di lettere al Vaccarini e promotrice della raccolta fondi nelle scuole. Quando abbiamo saputo del rischio che la bibliotea stava correndo, non ce la siamo sentiti di stare con le mani in mano e abbiamo attivato i nostri studenti che hanno risposto con entusiasmo”.
E l’iniziativa, partita dal Vaccarini, è stata immediatamente sposatada altri istituti scolastici. Parchè quello della chiusura è un rischio concreto per la biblioteca, non solo per mancanza di personale. L’amministrazione deve infatti circa 1 milione e mezzo di euro ma il sindaco Stancanelli, date le note condizioni disastrose delle casse comunali, ha potuto dare mandato per appena 29.997 euro, sufficienti appena per pagare alla Carbonaro gli stipendi arretrati – da luglio la direttrice non prende un euro – e tamponare le piccole
emergenze.
Sarà allora la città ad adottare la biblioteca, raccogliendo fondi da destinare alle attività da realizzare all’interno. “La risposta della città è stata commovente – sottolinea la Carbonaro – ma io voglio che sia chiaro che quanto verrà raccolto non sarà destinato a me e al mio emolumento, ma a tutelare e conservare al meglio questo tempio della conoscenza, preservandolo e valorizzandone tutti gli aspetti. Il mantenimento del personale – conclude – spetta alle Istituzioni”. Carlo Cittadino, presidente del Centro studi Luigi Sturzo, però, ha pensato anche a questo aspetto: “Proporremo al Comune di Catania – spiega Cittadino – di distaccare per l’anno 2013 due dipendenti comunali che attualmente sono ancora adibiti al protocollo manuale (Il Comune di Catania utilizza il protocollo online informatico e vari uffici comunali non si sono ancora adeguati). Inoltre, come centro studi, presenteremo un progetto di Servizio Civile “difendiamo la cultura e il nostro patrimonio“, riservato a 10 giovani e da adibire esclusivamente alla gestione della Biblioteca dal gennaio dell’anno prossimo”.
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15 Febbraio 2013, 14:20