“Abbiamo ripulito noi Mondello | Siamo cittadini, non siamo eroi”

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31 Maggio 2020, 06:12

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PALERMO- “Non abbiamo fatto niente di speciale. Siamo cittadini come gli altri”. Giovanni, studente universitario, ventotto anni, si stupisce del nostro stupore. Lui e i suoi amici, la settimana scorsa, hanno ripulito la spiaggia di Mondello dai detriti lasciati dal panormosaro trionfante. Olio di gomito, amore della bellezza, sacchetti della munnizza e via.

E vaglielo a spiegare a Giovanni che, dopo anni a raccontare le brutture degli incivili, allarga il cuore sapere che ci sono ragazzi che amano Palermo tanto da dedicarle un pomeriggio di sudore e passeggiate tra le fetenzie. Sarà normale, ma è anche una notizia. Perché qui, di solito, regna il panormosauro con la sua proterva arroganza.

Loro nemmeno avrebbero voluto che si sapesse. Per fortuna, Mario Cucina, palermitano sensibile e mondellano doc, li ha fotografati. Ed è meglio che si diffonda il vaccino della civiltà. Magari, tra cento anni…

E’ andata così, racconta lo schivo Giovanni: “Eravamo io, Paolo, Vincenzo, Fabiola, Chiara, Riccardo e Giorgio. Noi amiamo Mondello. Siamo spesso lì e vediamo le condizioni pietose del litorale a fine giornata, tra sigarette, plastica, vetro e altro. L’idea è venuta a Paola: dai, ragazzi, prendiamo sacchi, guanti e mascherine e andiamo a pulire”. Così è stato.

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“Sa – spiega Giovanni che non riesce a darti del tu, pure se insisti, perché è una persona educatissima -. Abbiamo soltanto applicato gli insegnamenti imparati a casa, ci siamo presi cura di ciò che amiamo. Una ragazza ha smesso di correre e si è unita a noi. Un ragazzo che stava buttando la cicca per terra si è vergognato e l’ha gettata nel cestino”. Sì, perché il bene è sempre contagioso.

“Insomma – si schermisce il ‘santo pulitore’ – non inseguiamo la pubblicità, né cercavamo l’articolo di giornale. Mi creda, non abbiamo fatto niente di speciale”. Forse no, oppure sì. Ma perché non togliersi lo sfizio, per una volta, di applaudire i palermitani migliori con padri e madri che hanno trasmesso il senso della dignità e della salvaguardia di un valore collettivo.

Paolo, Giovanni, Vincenzo, Fabiola, Chiara, Riccardo e Giorgio. Ricordiamoceli questi nomi. E che la Santuzza li benedica.

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31 Maggio 2020, 06:12

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