30 Novembre 2020, 18:30
1 min di lettura
PALERMO – Sei anni ciascuno di carcere. È la pena inflitta ad Andrea D’Alcamo, 31 anni, e Pasquale Testa, di 28, imputati per violenza sessuale.
Avrebbero abusato di una ragazza ubriaca all’interno di una villa a Mongerbino una sera di agosto del 2013. La ragazza, secondo l’accusa, si sarebbe resa conto degli abusi subiti soltanto quando passarono gli effetti dell’alcol.
Si era ritrovata a letto assieme ai due ragazzi con i pantaloni abbassati. I due imputati hanno sempre respinto con forza le accuse, ma non hanno convinto il Tribunale. La pena inflitta è di due anni inferiore alla richiesta del pubblico ministero Chiara Capoluongo.
Un gruppo di persone, tra cui la ragazza e i due imputati, avevano trascorso la serata in un locale di Bagheria e poi si erano trasferiti nell’abitazione di D’Alcamo.
I medici del pronto soccorso non riscontrarono segni di abusi sessuali. Gli agenti della Squadra mobile trovarono tracce di liquido seminale di Testa sugli abiti della vittima. L’imputato disse che aveva avuto un rapporto orale con la ragazza che era consenziente. Fu trovata anche una traccia di Dna solo in parte compatibile con il profilo genetico di D’Alcamo. Un ritrovamento normale, secondo la difesa, visto che si trattava del letto in cui abitualmente l’imputato dormiva.
Nel corso del processo alcuni amici della comitiva l’hanno descritta come una ragazza facile. Circostanza che, qualora fosse vera, di certo non giustificherebbe il comportamento degli imputati, i quali però impugneranno la sentenza in appello, convinti della propria innocenza.
Pubblicato il
30 Novembre 2020, 18:30