24 Settembre 2021, 12:08
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PALERMO “Il consiglio dei ministri salva la Sicilia dall’aggressione al paesaggio e al territorio. Ma non possiamo sperare che sia sempre Roma a intervenire stoppando i tentativi del governo Musumeci di sanatorie edilizie sotto falso nome”. Lo affema Claudio Fava deputato regionale dei Centopassi commentando l’impugnativa del Consiglio dei ministri contro la norma regionale che autorizzava “un’autentica sanatoria edilizia”. “Nei giorni scorsi, insieme alle altre opposizioni all’Ars – aggiunge Fava – avevamo chiesto un intervento al governo nazionale. Oggi possiamo dire che avevamo ragione. Per l’ennesima volta il governo Musumeci si conferma oppositore dell’abusivismo a parole: come direbbe Brian de Palma: ‘tutto chiacchiere e distintivo'”.
“Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la sanatoria votata dall’Ars sugli abusi compiuti nelle aree sottoposte a vincolo relativo. Un’altra, l’ennesima sberla al Parlamento siciliano. Il tempo delle sanatorie è finito e bisogna tutelare il paesaggio. Adesso l’assessore Cordaro si impegni a ripristinare la legalità”, afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Lo avevamo detto e scritto più di un anno fa in una lettera aperta ai tutti i deputati regionali di non approvare questa norma anticostituzionale, già cancellata dalla Corte costituzionale, dannosissima perché alla fine legittima altri abusi edilizi. – aggiunge – Ma non siamo stati, ancora una volta, ascoltati e l’Ars è stata di nuovo mortificata”. Per Legambiente:
“Bisogna che finalmente il legislatore regionale prenda atto che il tempo è cambiato e non sono più ammissibili e accettate sanatorie.Dovrebbe invece occuparsi di come preservare meglio, di più e in modo concreto le nostre bellezze paesaggistiche”. “E dopo questa ennesima brutta figura del più antico parlamento d’Europa, soprattutto a causa dell’insistenza dell’assessore Cordaro, conoscendo le sue nobili motivazioni, sicuramente non elettoralistiche, nel proporre e nel difendere questa norma, ci aspettiamo che adesso lo stesso assessore si adoperi con decisione e abnegazione nel risolvere il problema di tutti quei siciliani che, dopo aver compiuto un abuso edilizio e svanita la prospettiva della sanatoria, dovranno mettere a posto le carte e ripristinare la legalità nei loro immobili. È la sfida che gli lanciamo”, conclude.
“E’ stata impugnata dal Consiglio dei ministri la legge regionale sulle aree paesaggistiche che dava il via libera all’ennesimo scempio ambientale: un condono edilizio che avrebbe consentito agli immobili totalmente abusivi, costruiti in aree di valore paesaggistico, di potere rimanere esattamente dove sono. Siamo felici che Roma, come avevamo chiesto con tanto di nota ufficiale, abbia messo una toppa, una grande toppa, alle spregiudicatezza del governo Musumeci che continua, con i fatti, a dimostrarsi il nemico numero uno dell’ambiente”. Lo affermano i deputati M5S della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, commentano lo stop alla legge regionale numero 19 del 29 luglio scorso, arrivato ieri da Roma in occasione della seduta del Consiglio dei ministri. “Sarebbe stato – afferma Trizzino – un caso unico nel panorama italiano ed è per questo che eravamo più che convinti che fosse assolutamente illegittimo: da qualsiasi altra parte, immobili di questo tipo vengo abbattuti, ordinando al responsabile il ripristino dei luoghi. Roma ha dato ragione a noi e torto ad un governo che di ambientalista non ha assolutamente nulla”. “In Sicilia – conclude Trizzino – la politica con la ‘p’ minuscola aveva deciso che se hai commesso un reato, puoi farla franca. Alla faccia di chi rispetta le regole e paga le tasse. Qualcuno dica a Musumeci che le legge è uguale per tutti. Anche in Sicilia”.
“Restiamo certi della bontà e della coerenza giuridica della norma impugnata. L’articolo esitato favorevolmente dal Parlamento siciliano era stato dibattuto, trovandone piena adesione con tutti gli ordini professionali competenti (ingegneri, architetti, agronomi, geologi) e con i rappresentanti degli atenei siciliani. E prima di approdare in Aula aveva trovato il voto favorevole della Commissione Urbanistica dell’Ars e la condivisione dell’Ufficio legislativo della stessa Assemblea regionale” Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, commentando la notizia dell’impugnativa, da parte del Consiglio dei ministri, della legge 19 del 2021 relativa a ”Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo”. “Chi oggi gioisce – riprende Cordaro – è nemico dei siciliani, ai quali finalmente, dopo venti anni, avevamo ridato certezza del diritto. Adesso dal governo nazionale e dal Parlamento ci attendiamo soluzioni a un problema che riguarda decine di migliaia di cittadini della nostra Isola e non soltanto un’impugnativa che ha il sapore della suggestione politica guidata dalla Sicilia, in considerazione che i due ministeri che hanno eccepito le osservazioni che hanno poi portato alla decisione del Consiglio dei ministri sono guidati dal Pd e dal Movimento 5 stelle. Non appena leggeremo le motivazioni, valuteremo se resistere davanti alla Corte costituzionale e o se intraprendere un percorso che non può non coinvolgere il Parlamento nazionale”.
Non si lascia attendere il commento del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. “Ci siamo fermamente opposti alla sanatoria del governo Musumeci che prevedeva di salvare gli sottoposti a vincolo relativo. Avevamo invitato più volte, in aula, il governo a ritirare una norma dal tipico sapore elettorale che però rischiava di essere impugnata dal consiglio dei ministri. Siamo purtroppo, per l’ennesima volta, di fronte alla forzatura di un governo che non ascolta e poi va a sbattere”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che il Consiglio dei ministri ha impugnato la sanatoria votata dall’Ars sugli abusi compiuti nelle aree sottoposte a vincolo relativo.
“Siamo stati facili profeti e non era neanche difficile – prosegue Barbagallo – ma ancora una volta siamo costretti a constatare l’inadeguatezza di un esecutivo, quello guidato da Musumeci, che va avanti a colpi di mano, con norme approvate con un solo voto in più, pensate per favorire pochi a scapito dei siciliani, dell’ambiente e del territorio”.
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