Accesso alla professione |Giovani medici scendono in piazza

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29 Maggio 2020, 13:18

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CATANIA – Un flashmob nazionale per chiedere la riforma della professione medica. Anche a Catania, in piazza Università, i giovani medici hanno manifestato per il Sistema Sanitario Nazionale e per la riforma della formazione post-laurea. “Come spesso accade – si legge nel comunicato – le situazioni di difficoltà generano unità. L’emergere di criticità ingenti nell’ambito della Sanità e la carenza di posti per la formazione post-laurea dei Medici, ha portato alla mobilitazione di migliaia di laureati e alla coalizione di un gran numero di associazioni e gruppi di rappresentanza. In questo contesto si è manifestato un vero e proprio atto di resistenza, che sta coinvolgendo studentesse e studenti, Medici neoabilitati, camici grigi, Medici in formazione specialistica e corsisti di Medicina generale. Tante figure diverse accomunate dalla necessità di una mobilitazione, che ha come tema centrale la riforma della formazione medica. Quello che non siamo più disposti ad accettare – continua la nota – è il persistere, ormai da troppi anni, di una situazione malsana e contraddittoria: la carenza di Medici Specialisti nelle strutture ospedaliere e, contemporaneamente, il blocco del sistema formativo per i laureati in Medicina”.

Una situazione “scoperchiata” dall’emergenza Covid-19, secondo i manifestanti. “Oggi, di colpo, ci accorgiamo degli effetti di tutti i tagli alla Sanità dell’ultimo decennio, pertanto, è necessario ora più che mai rivedere la programmazione del personale sanitario. L’equazione è semplice e immediata: se mancano i Medici, l’intero sistema lavora in un continuo stato di precarietà, rischiando il collasso quando la richiesta di cure è superiore al normale – continua la nota.  I Medici specialisti in ospedale sono pochi, eppure sono tantissimi quelli che restano fuori dalle sue porte, in attesa di proseguire il proprio percorso di formazione”.

I cosiddetti “camici grigi”, Medici neolaureati che sono rimasti esclusi dalle Scuole di Specializzazione e dal corso di Medicina generale per carenza di posti. “Negli anni, l’accumulo dei camici grigi ha progressivamente costituito e alimentato il cosiddetto “imbuto formativo” – si legge ancora. Quello che chiediamo è che questo “imbuto formativo” venga annullato, dando la possibilità a tutti i Medici di accedere al percorso post laurea e permettendo, di conseguenza, di rispondere concretamente alla richiesta di personale sanitario negli ospedali e sul territorio. Richiediamo inoltre una revisione della figura dello specializzando che ancora oggi viene visto come un semplice studente quando in realtà è un Medico in formazione: è necessario una modifica del contratto che garantisca più diritti ed una vera e certificata acquisizione delle competenze che ne incentivi l’autonomia e allo stesso tempo garantisca la qualità formativa”.

Una riforma che includa un rapporto 1:1, un ampliamento della rete formativa, una revisione delle condizioni contrattuali dello specializzando e una valorizzazione della Medicina Territoriale, le richieste dei giovani medici. “La Mobilitazione Permanente che è nata si rivolge non solo ai tanti colleghi rimasti incastrati nell’imbuto formativo, ma alla popolazione intera, perché in ballo non c’è solo il nostro futuro, ma quello del Servizio Sanitario Nazionale – conclude la nota.

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29 Maggio 2020, 13:18

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