Accordo sulla vertenza Coop Sicilia | Messi in salvo 273 posti di lavoro

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06 Settembre 2017, 11:30

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CATANIA – Flessibilità nei turni, riorganizzazione degli orari di lavoro, incentivi all’esodo, possibilità di transitare in altri punti vendita. Sono alcune delle soluzioni adottate per scongiurare i 273 esuberi comunicati da Coop Sicilia nel mese di giugno con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. Lo comunica Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia. “Siamo soddisfatti – afferma la sindacalista – per essere riusciti, con grandissima difficoltà, a salvare 273 lavoratori. Nonostante le proposte avanzate dall’azienda si è riusciti a portare a casa l’obiettivo della salvaguardia dei lavoratori e dell’impresa intaccando il meno possibile il reddito dei lavoratori”. Elemento qualificante dell’accordo il mantenimento dell’ipermercato di Ragusa che invece era previsto tra quelli in chiusura e la garanzia di tutti i lavoratori dentro Coop Sicilia, compresi quelli degli uffici di Catania che prossimamente chiuderanno così come quelli dei 4 negozi di Palermo e Catania previsti in chiusura. “Grazie alla sottoscrizione dell’accordo – sottolinea la Uiltucs regionale – si potrà dare il via al piano industriale che traghetterà tutti i lavoratori a partire dal primo gennaio 2018 in Coop Allenza 3.0, società che attualmente detiene la proprietà di Coop Sicilia, una delle più grandi cooperative nazionali nel settore della distribuzione che, a partire dal primo gennaio, incorporerà attraverso una procedura di fusione Coop Sicilia con il passaggio di tutti i lavoratori siciliani”.

“La vertenza Coop Sicilia è stata chiusa con un accordo che scongiura a Catania e provincia 122 licenziamenti. E’ davvero una bella giornata”, affermano Enza Meli e Giovanni Casa, segretari generali di Uil e Uil Tucs Catania. “L’ipotesi di accordo, che sarà portata nei prossimi giorni all’esame e all’approvazione dei lavoratori – spiega Giovanni Casa, segretario della UilTucs di Catania – ha realizzato l’obiettivo essenziale indicato da Uil-UilTucs, cioè il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito del territorio di appartenenza. Niente licenziamenti, quindi. È stata, invece, prevista la possibilità di esodo volontario a fronte della erogazione di un incentivo. L’azienda si è, inoltre, impegnata a imprimere una forte accelerazione allo sviluppo della rete di vendita che prevede entro il 30 settembre 2020 l’apertura di 7 nuove sedi nelle province di Palermo e Catania, oltre al rilancio e all’ammodernamento di quelle esistenti”. “Perché questi obiettivi vengano realizzati nei tempi previsti – aggiunge Giovanni Casa – organizzazioni e rappresentanze sindacali hanno responsabilmente accordato la sospensione temporanea di alcuni istituti contrattuali, come le pause e i permessi lavorativi, che non hanno ricaduta immediata in busta-paga. Le parti, infine, hanno convenuto di adottare per la durata dell’accordo sindacale un modello organizzativo più flessibile che possa favorire il miglioramento dei livelli di servizio nei punti vendita e garantire un presidio adeguato durante i picchi di vendita. Effettuate le consultazioni con i lavoratori – conclude il sindacalista – l’accordo definitivo sarà sottoscritto nella Direzione territoriale del Lavoro di Catania”.

“Un risultsto ottenuto grazie al lavoro delle forse sindacali, evitando, peraltro, le pesanti deroghe al contratto nazionale che Coop aveva richiesto ad ogni incontro precedente”. Lo afferma Salvo Tavolino, della Filcams Cgil Sicilia, dopo l’accordo che prevede anche garanzie occupazionali per i lavoratori dei punti vendita in chiusura o oggetto di cessione, che potranno rimanere in Coop Sicilia. “Adesso – conclude – la consultazione dei lavoratori , quale fondamentale passaggio di democrazia sindacale per chiudere una trattativa particolarmente delicata come questa”.

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“Non è stato semplice raggiungere l’inte­sa – spiega Mimma Calabrò, segretario della Fisascat Cisl Siciloa – inizialm­ente le distanze tra le parti sembravano incolmabili. Innume­revoli le richieste avanzate dalla Coop e, conseguentemente, pesantissime le ric­adute in termini di perdita di salario per lavoratori. Dopo innumerevoli incontri e quando le differ­enti visioni appariv­ano insanabili, giun­ge nella tarda serata di ieri la svolta. Se da un lato esprim­iamo soddisfazione per l’intesa raggiunta dall’altro non pos­siamo non tenere con­to dei sacrifici che i lavoratori tutti dovranno fare per tu­tta la vigenza dell’­accordo laddove lo stesso dovesse essere ratificato. Ma a fr­onte di Flessibilità, armonizzazione del­l’orario di lavoro per tutti i lavoratori a 40 ore settimana­li da riparametrare per i part time, am­mortizzatori sociali o esodo incentivato, sancite importanti garanzie di salvagu­ardia totale dell’oc­cupazione. L’Ipermercato di Rag­usa non chiuderà i battenti e gli 83 lav­oratori ivi impiegati continueranno a la­vorarvi regolarmente. I lavoratori delle altre unità produttive destinate alla chi­usura verranno reimp­iegati nei super o negli iper nell’ambito della stessa provi­ncia dove erano prec­edentemente impiegati e anche ladddove si dovessero perfezio­nare gli accordi di cessione di Zafferana Etnea e San Giovan­ni La Punta del cata­nese previste per pe­rsonale clausole di salvaguardia in Coop. Sembrerebbero essere in corso, infatti, trattative con il gr­uppo Rocchetta che da quanto appreso sar­ebbe interessato ai punti vendita destin­ati alla chiusura. L’auspicio – conclude la sindacalista  – è che gli interventi difensivi riescano realmente a tradursi nelle op­portunità di quella crescita e sviluppo già inserita nel pia­no industriale socie­tario che prevede, sin dal 1° gennaio 20­18, l’incorporazione di Coop Sicilia in Coop Alleanza 3.0 che è il colosso del sistema cooperativist­ico nazionale in modo che gli sforzi e i sacrifici che i lav­oratori affronterann­o, laddove l’ipotesi dovesse ratificarsi in accordo, non ven­gano vanificati”.

 

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06 Settembre 2017, 11:30

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