Aci Catena, è pioggia di dimissioni |Ammutinamento: decade Consiglio

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25 Ottobre 2016, 13:09

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ACI CATENA – In ultimo sono arrivate le dimissioni anche del presidente del Consiglio comunale, Luigi Lucchesi. Sale così a 12 il numero degli esponenti dell’assise più importante di Aci Catena a dire addio al Palazzo, dopo l’arresto del sindaco Maesano. Il 60% dei suoi componenti.  Un numero che vuole dire decadimento. Questo dice la legge. Un atto clamoroso che però era nell’aria da giorni. Alle ore 15 esatte – così come annunciato dal nostro giornale – si è realizzato l’ultimo passaggio che mette la parola fine sull’era Maesano ad Aci Catena. In assenza di Consiglio, diventano di fatto definitive le dimissioni dell’ormai ex sindaco arrestato dalla Dia per presunte tangenti. Nessun organo, quindi, dovrà confermare l’uscita dalla scena politica di colui che, almeno nel suo paese, è più semplicemente conosciuto come Ascenzio.

La scenario che si viene ora a configurare è quello del commissariamento immediato dell’Ente. L’ammutinamento del Consiglio rende quindi inefficace la convocazione del 28 ottobre. In quella seduta avrebbero dovuto essere formalizzate le dimissioni di Maesano e l’avvio di un lasso di tempo refrattario affinché l’assessorato regionale mandasse due commissari per avocare le funzioni di sindaco e Consiglio.

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Finisce in modo accelerato la crisi Maesano. Un finale che tuttavia era ormai già scritto. Da sabato, infatti, si è scatenata una pioggia di dimissioni su Aci Catena.  I primi a rinunciare all’incarico sono i consigliere Gianluca Granca­gnolo, Pippo Sciacca ­e Luigi Citraro. Una scelta politica che allunga la lista dei dimissionari. Sì, perché Orazio Barbagallo, il consigliere arrestato assieme all’ormai sindaco in uscita per presunte tangenti, aveva già detto addio al Consiglio la scorsa settimana. Una scelta obbligata, ovviamente. Nella giornata di ieri si è ammutinata anche la giunta al completo. Una decisione comunicata congiuntamente dagli  assessori Giovanni Grasso, Salvatore Leonardi, Rossella Strano e Giuseppe Murabito.  A questo punto l’esito è duplice: l’assenza di rappresentanti catenoti dalla consultazione per il Consiglio Metropolitano del 20 novembre e l’avvio di fatto della lunghissima campagna elettorale che inaugurerà l’era post-Maesano.

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25 Ottobre 2016, 13:09

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