27 Agosto 2014, 14:24
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Acireale – L’amministrazione comunale acese non ci sta. A seguito della nota diffusa dalle Dusty, la ditta che ad Acireale si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani e delle accuse di “contestazioni pretestuose”, dopo la diffida inviata giovedì 21 Agosto dal sindaco Roberto Barbagallo, continua il botta e risposta.
Con una lettera alla ditta, il sindaco rispedisce al mittente le “controdeduzioni dal momento che le stesse non trovano alcun conforto nella complessiva situazione di pulizia che è agevolmente riscontrabile in città e nei verbali redatti dagli ispettori ambientali “.
L’amministrazione inoltre, ha tenuto a precisare e a respingere la richiesta di aumento del canone mensile definendola “illegittima”, reiterando la diffida ad assicurare il regolare svolgimento ed il mantenimento dei servizi di cui al CSA sino alla naturale scadenza dell’Ordinanza Sindacale del 30.4.2014 riservandosi,infine,di avviare ogni ulteriore azione consentita dalla legge al fine di assicurare le normali condizioni igienico-ambientali.
Nel frattempo, Acireale, continua a versare in condizioni igienicamente pietose, cassonetti stracolmi, strade al limite del decoro, frazioni a mare completamente deturpate senza considerare la sempre più frequente presenza di ratti. “Dal primo giorno la nuova Amministrazione, cosciente dei disagi e delle lamentele dei cittadini – dice il sindaco – ha avviato un’attività di monitoraggio. I verbali elevati, che dall’ 11 giugno, giorno del mio insediamento, sono 150, certificano i disservizi che gli acesi hanno avuto in questi mesi e ancora non capisco come la ditta possa scrivere una nota priva di fondamento, offensiva per l’Amministrazione e per tutti i cittadini. Il disservizio è sotto gli occhi di tutti ed è certificato dalla stessa Dusty che controfirma i verbali elevati dagli ispettori ambientali del Comune. Siamo sereni, vedremo come si evolverà la situazione e a settembre si vedrà se ci sono le condizioni per andare in proroga o meno.Ci si attendeva piuttosto che alla diffida inviata lo scorso 21.8, di cui si conferma anche in questa sede il contenuto, l’Azienda rispondesse con un puntuale adempimento dei servizi previsti dal CSA, mentre invece ci si trova di fronte ad un integrale disconoscimento delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui si è trovata la città negli ultimi mesi. Se, come dicono, non vogliono continuare a lavorare ad Acireale, penso che ci saranno diverse soluzioni disponibili, magari più efficienti”.
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27 Agosto 2014, 14:24