08 Novembre 2016, 19:27
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CATANIA – Da oltre un mese bambini e maestre senza luce. Accade nel difficile quartiere di Librino nel plesso della scuola materna e primaria Fontanarossa al viale Moncada 10. Il blackout va avanti da quando pochi giorni dopo l’inizio delle attività scolastiche si è verificato un furto di cavi di rame dai tralicci. A poco sono bastate le lamentele e le proteste delle mamme degli alunni che esasperate (forse esageratamente) chiedono il ripristino della fornitura elettrica nel piccola struttura che accoglie circa un centinaio di bambini. Al momento, sono rimaste solo due le aule dotate ancora di corrente. E i disagi vengono da sé: “Da un mese i nostri figli – raccontano le mamme – vanno a scuola senza luce. Adesso che fa buio prima si ritrovano nelle classi senza illuminazione. Ci sembra una situazione assurda che non può andare avanti. La preside non ha ancora risolto il problema”.
Ma la mancanza di luce è solo l’ultimo dei problemi nella scuola. Le mamme denunciano anche lo stato di degrado generale in cui verserebbe l’edificio costruito circa vent’anni fa, dove da tempo però i lavori di manutenzione ordinaria non verrebbero eseguiti con regolarità. Fra le criticità che insistono nel plesso c’è quella della pioggia che penetra dal soffitto del corridoio centrale, ogni volta che piove. “Piove dentro la scuola – lamentano le mamme – Quando piove nei corridoi vengono sparsi nel pavimento secchi per raccogliere l’acqua che cade. Spesso preferiamo non mandarli”. Le infiltrazioni dell’acqua sono causate dalle condizioni del soffitto, di progettazione svedese, costituito da padiglioni in plexiglass, oramai vecchi e usurati un po’ dal tempo e un po’ dai vandali. Una situazione in generale inaccettabile che necessiterebbe di un intervento urgente. Non ultimo, l’igiene, altro tema che preoccupa. “I bagni – continuano le mamme – sono quasi sempre sporchi. Non vengono puliti bene. Abbiamo voluto portare in questa scuola i nostri figli perché per la maggior parte di noi mamme è la stessa in cui siamo andate noi da piccole. Allora era una scuola bellissima. Ma adesso non è più così”.
Ma puntuale arrivano le risposte di Concetta Tumminia, dirigente scolastica dell’istituto Comprensivo Fontanarrossa, che interpellata da LiveSicilia ci tiene a ribadire come finora non sia stata con le mani in mano. “Ho parlato da poco con le mamme – spiega- Per quanto riguarda la mancanza di luce ho fatto presente che l’intero plesso da circa nove anni è stato soggetto a continui lavori di manutenzione: due anni fa è stato rifatto per intero l’impianto elettrico della scuola secondo le normative vigenti per una spesa pari a 20 mila euro. Ora è vero che al momento c’è un disagio, ma è dovuto ad un’azione criminale. I ladri hanno rubato metri e metri di cavi elettrici” – precisa. “A fronte di questo è stata immediatamente sporta una denuncia ed effettuato un tempestivo sopralluogo dai tecnici del Comune e dall’ingegnere dell’ufficio Lavori Pubblici, Lorenzo Guarnera che hanno quantificato un danno pari a circa 10 mila euro”. Ma la soluzione non sarebbe proprio a portata di mano. “È già stata presentata una richiesta di fondi – dice – per il ripristino dell’intero impianto elettrico. È necessario attendere dei tempi burocratici perché nelle casse del Comune arrivi la somma spendibile per tale intervento, cifra di cui il Comune non dispone al momento come ci ha fatto sapere”.
E aggiunge sull’argomento: “Io ho tentato di venire incontro alle mamme, proponendo loro una riduzione delle ore per il periodo d’invernale che incalza. Ma i genitori non lo hanno accettato. Ho già previsto lo spostamento nel pomeriggio di alcune classi nelle aule dove c’è la corrente, visto che alcuni alunni che fanno orario ridotto le occupano solo durante la mattina”. Ma la dirigente Tumminia non trattiene lo sfogo. “Io comprendo perfettamente la posizione della mamme, però non si può scaricare sempre la colpa alla preside che non farebbe nulla o all’amministrazione con questa facilità. È un fatto che a me dispiace”.
In merito invece alla pioggia che cade dentro la scuola. “I buchi del soffitto vengono riparati con regolarità. Ma preciso che i padiglioni non si bucano sempre da soli. Spesso la scuola è oggetto di atti vandalici da parte di persone che si divertono a lanciare sassi verso il soffitto. Se forse tutti insieme ne avessimo più cura non procurando danno su danno, visto che si tratta di un plesso bellissimo, i problemi sarebbero inferiori. Poi è chiaro che quei padiglioni in plexiglass previsti dal progetto svedese non sono indicati, considerando poi come ultimamente le piogge siano diventate intense e imprevedibili”. Le canalette esterne del soffitto del plesso del viale Moncada 10 sono state riparate l’anno scorso, come fa presente la dirigente che sottolinea ancora: “La carenza di interventi è un problema che riguarda tutte le scuole, dove purtroppo non avviene più quella sistematica manutenzione ordinaria. Io personalmente mi occupo di sette plessi e ogni anno presento la documentazione al Comune dove faccio presente tutte le criticità. Il mio dovere lo faccio, mettendoci tutta la buona volontà, ma non è tutto così semplice come si crede”.
La dirigente entra nel merito del condizioni sanitarie dei servizi igienici utilizzati dai bambini. “Il problema della pulizia è anche questo comune a molte scuole, specie da quando i lavori di pulizia vengono affidati a ditte esterne che – precisa – non vengono scelte dal dirigente scolastico, ma dall’ufficio scolastico regionale sulla base di accordi siglati con il Miur”. Il ministero ogni anno eroga delle somme alle scuole, finalizzate al pagamento delle imprese esecutrici. “Le maestranze delle cooperative hanno dei contratti in cui è previsto un orario di lavoro ridottissimo. Dunque è chiaro che un puliziere in due o tre non può pulire accuratamente dieci classi, tre bagni e corridoi. Queste lamentele purtroppo mi arrivano da parte di tutti i genitori delle scuole di cui sono preside”. Ancora una volta è dunque un problema di fondi ridotti all’osso.
Ma la questione investe più assessorati. Un intervento già nei prossimi giorni per il ripristino della corrente è quanto assicura intanto Salvo Di Salvo, assessore comunale all’Urbanistica e manutenzioni. “È un intervento che abbiamo già in programmazione e verrà realizzato al più presto. Nel nuovo impianto elettrico della scuola si sostituiranno i cavi di rame con quelli in alluminio, così come abbiamo già fatto per gli altri interventi a Librino. Purtroppo i furti di rame sono episodi che si verificano spesso nella città, creando un danno alle casse comunali non indifferente. La spesa che ci troviamo ad affrontare non è mai inferiore ai 10 mila euro. E al viale Moncada il danno è consistente in termini economici”.
“Purtroppo la gestione delle cooperative che si occupano delle pulizie nelle scuole non è affidata al Comune ma alla Regione. Pertanto, l’amministrazione comunale non può intervenire o entrare nel merito della questione” – dichiara Valentina Scialfa, assessore comunale alla Scuola. Ma per quanto riguarda invece le infiltrazioni di acqua piovana arriva un impegno. “Su questo punto possiamo invece intervenire: già da domani invierò i tecnici per effettuare un sopralluogo e capire come possiamo intervenire per risolvere la situazione del soffitto. Noi chiaramente in quanto istituzioni siamo sempre pronti a venire incontro alle richieste tutte le volte che ci è possibile”- conclude Scialfa.
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