Acque calme in casa Pd| Ma il voto è un’incognita

di

22 Ottobre 2011, 15:48

2 min di lettura

Trascorre senza colpi di scena la prima parte della direzione regionale del Pd siciliano, che in queste ore è in corso a Caltanissetta presso la sala conferenze “Falcone” dell’hotel S. Michele. Per discutere sul futuro del partito e sulle priorità programmatiche (questi i punti mattutini all’ordine del giorno) sono sbarcati nel capoluogo nisseno i big del partito: da Giuseppe Lupo ad Antonello Cracolici, passando per Beppe Lumia e Sergio D’Antoni. Assenti per il momento l’eurodeputato Rosario Crocetta e l’ex ministro Salvatore Cardinale.

Al centro del dibattito, rigorosamente a porte chiuse, l’abolizione delle province e la relazione economica sullo sviluppo dell’Isola. Ma il vero nodo, quello politico, sarà affrontato solo nel tardo pomeriggio. Non è escluso infatti che gli animi, finora calmi, si possano di colpo surriscaldare. A tenere banco ancora una volta è l’alleanza con il governatore Raffaele Lombardo e soprattutto la possibile fine del governo tecnico a vantaggio di una giunta “politica”. In molti, tra cui il segretario regionale, sembrano frenare ed essere molto più cauti su questa eventualità. Di certo si registra la volontà del Pd di dialogare con il terzo polo anche in vista delle prossime elezioni. Ma questa posizione sembra non potersi facilmente conciliare con il referendum lanciato dalla minoranza democratica. In particolar modo, il dibattito più acceso verte sulla formulazione dei quesiti: Bianchi e Crisafulli chiedono che i cittadini si esprimano direttamente sull’accordo con l’attuale governatore siciliano, molti altri spingono, invece, per un quesito più generico sulla possibile alleanza col terzo polo.

Nel corso della mattinata, che ha visto alternarsi al microfono Antonello Cracolici, Sergio D’Antoni ed esperti di economia, non sono mancati però i malumori tra i partecipanti. Diversi componenti hanno lamentato lo scarso coinvolgimento della base elettorale e il fatto che le decisioni vengano prese soltanto dai vertici del partito. Incertezza poi sull’opportunità di presentare un documento da sottoporre al voto a chiusura della direzione. Se le parti dovessero trovare l’accordo il documento verrà presentato, altrimenti non si vuole correre il rischio di spaccare ulteriormente il partito.

A breve è attesa la relazione del segretario regionale, Giuseppe Lupo. Ma la maggior parte dei presenti sembra scettica: alla fine della direzione – afferma un senatore – si deciderà come sempre di non decidere.

Pubblicato il

22 Ottobre 2011, 15:48

Condividi sui social