19 Luglio 2022, 19:32
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Quando parlava di Trapani e della sua decisione di portare qui la sua attività armatoriale, Vittorio Morace era solito raccontare una storia romantica, la città era piaciuta a sua moglie Anne Marie, e quindi arrivati qui per turismo avevano deciso di restare. Lui che da anni, dopo Napoli e un po’ Messina si era messo a fare l’armatore nelle Canarie. Le voci di banchina raccontano altro , e cioè che da buon armatore e napoletano aveva fiutato l’affare Lauro che allora gestiva una compagnia di aliscafi in città, Alilauro, se non si ricorda male appena un paio di mezzi navali, e al momento giusto era riuscito a soffiargli la compagnia, i bene informati raccontano di un Salvatore Lauro che quando gli si parlava di Vittorio Morace si inalberava parecchio. Rarissime volte si dice che lo si sentì parlare del suo inizio lavorativo a Napoli, delle relazioni con altri armatori, come se fossero pagine che nessuno avrebbe dovuto mai scrivere.
Morace, morto a 81 anni, nel dorato esilio spagnolo dove fu costretto a rifugiarsi per l’insorgere dell’indagine della magistratura palermitana sulla cosiddetta “tangentopoli del mare”, l’operazione dei carabinieri “Mare Monstrum” che nel maggio 2017 vide finire arrestati suo figlio Ettore e il fidato amico Mimmo Fazio, ex sindaco di Trapani e all’epoca deputato regionale, scompare portandosi nella tomba parecchi segreti personali e societari, e forse con lui si chiude l’epoca ricca della sua creatura, la Liberty Lines, nata dalla Ustica Lines, fondata nel 1993, dopo essersi occupato anche della Snav. Cominciando con quei soli due aliscafi in poco tempo, profittando della crisi della società pubblica Siremar, oggetto di una vendita anomala, prima ceduta alla Compagnia delle Isole, poi vendita annullata e fatta quindi propria dalla SNS, una società nata dall’alleanza tra Morace e il messinese gruppo Franza, la Ustica Lines e perciò la Liberty Lines è diventata la leader assoluta senza concorrenti per il trasporto navale veloce in Sicilia.
Con Franza all’apparenza sempre rapporti buoni, con la concordata divisione dei settori di interessi, Morace gli aliscafi, Franza i traghetti, anche la società messinese senza avere mai veri concorrenti. Una crescita incredibile e veloce del gruppo Morace per decenni saldamente nelle mani di Vittorio Morace che intanto acquisendo la proprietà del Trapani Calcio diventava sempre più cittadino trapanese, la promozione della Squadra di calcio in Serie B, l’essere arrivato a sfiorare la promozione in serie A, lo fecero acclamare quale cittadino onorario. Ma proprio mentre arrivava in cima al successo, l’indagine giudiziaria, i tanti soldi pubblici giunti nelle casse della società armatoriale, trovatasi a gestire tutte le tratte onorate dai contributi regionali dei collegamenti navali veloci tra la Sicilia e le isole minori, Eolie, Pelagie, Egadi, Ustica, Pantelleria, si è scoperto che erano frutto di patti illeciti tra armatori, dirigenti e funzionali pubblici della Regione, politici.
Un patto che Vittorio Morace ha lasciato in eredità al figlio Ettore che sulla corruzione attorno questo fiume di denaro ha patteggiato due procedimenti. Insomma un successo quello di Vittorio Morace non per intero limpido, ma anche quando le cose si cominciarono a mettere male, lui non tradiva mai l’essere garbato e gentile, mai una parola fuori posto, mai una stretta di mano negata anche con chi intanto cominciava a scrivere che in quei conti e rendiconti c’era qualcosa che non andava. Fino a quando è stato a Trapani, puntuale la sua presenza in ufficio o allo stadio e ancora nella sede della società calcistica, nulla fece presagire la sua improvvisa partenza da Trapani per la Spagna.
Uscito di scena lui, il patron Vittorio Morace, il Trapani Calcio andò in crisi, la compagnia armatoriale sembrava destinata a seguire la stessa via, per mesi si susseguirono voci di vendita e altro, poi la famiglia Morace riuscì a riassestare la rotta nonostante l’indagine giudiziaria e l’arresto di Ettore Morace, Morace senior frattanto usciva dall’indagine per la riconosciuta incapacità a poter partecipare al processo per le sue condizioni di salute, l’ultima sua comparsa in Sicilia a Palermo, un paio di anni addietro per essere sottoposto alla perizia medica decisa dal giudice delle udienze preliminari, che così non lo rinviò a giudizio. Il processo “Mare Monstrum” oggi va avanti senza di lui, diviso in due tronconi, in uno è imputato l’ex onorevole Mimmo Fazio, nell’altro tra gli altri l’ex sottosegretario all’Economia Simona Vicari. Morto Vittorio Morace potrebbero cambiare i destini della Liberty Lines.
E’ di pochi giorni addietro la notizia della rivoluzione dei vertici societari, nuovi amministratori e nuovi dirigenti, forse presagendo anche l’imminente scomparsa del fondatore, Vittorio Morace buona parte del suo patrimonio pare l’aveva già suddiviso tra i suoi eredi, ma lui, vivo, restava pur sempre l’amalgama per tenere tutti apparentemente uniti, adesso potrebbe accadere di tutto. Voci ricorrenti dicono che il socio/concorrente Franza ne potrebbe approfittare per prendere, anche se non tutta, una parte della compagnia e quindi alcune rotte, Trapani così potrebbe perdere ancora un’altra fetta della propria economia portuale. Che quell’armatore napoletano nel bene e nel male era riuscito a far diventare una risorsa per questa terra.
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19 Luglio 2022, 19:32