30 Settembre 2021, 16:52
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CATANIA. Sono trascorsi già tre anni. Tre anni dall’acclamatissimo cortometraggio vincitore del prestigioso Rai Cinema Channel, “Addio clochard”. La guida carismatica alla regia è quella di Michele Li Volsi con la firma d’autore di assoluto spessore del catanese Piero Juvara. Perchè tornare a parlarne a distanza di tre anni? Non solo per la versione estesa che riportiamo qui. Ma anche per quel messaggio attuale che la pandemia non ha fatto altro che rafforzare.
“La situazione è, anzi, peggiorata”, spiega il Michele Li Volsi.
“Addio clochard” è uno spaccato dei tempi. Raffigurazione dell’emarginazione che diventa un valore alla luce di una crisi sanitaria, e di conseguenza umanitaria, che non ha risparmiato nessuno.
“La tragedia del perdere il lavoro senza avere alcun appiglio o aiuto, trovandosi abbandonati dinanzi al proprio destino. Il mio messaggio e quello di Piero Juvara è quello che si aiuti senza che ci si volti dall’altra parte.
Prima di girare il corto mi sono immedesimato nelle loro vicende ed oggi, posso dire che cambierei tante cose. Perchè non avrei più paura di raccontare ancora più a fondo queste storie. Quando incrociamo un clochard non dobbiamo ignorarlo. Scambiate qualche parola con loro: vedrete che arricchimento ne ricaverete”.
“E’ stato bellissimo lavorare con Pietro Iuvara – conclude Li Volsi – E lo faremo ancora perchè siamo impegnati nel cercare dei fondi per creare un nuovo progetto, un thriller di nome “La fermata”. Pietro è una persona eccezionale ed il mio grazie va anche a tutti coloro i quali hanno lavorato al corto.
Io sono anche un operatore socio-sanitario e so cosa significa parlare di storie vere: ecco, io non mi sento un vero regista ma una persona che racconta la realtà”.
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30 Settembre 2021, 16:52
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