Addiopizzo: “Zona grigia”

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10 Gennaio 2013, 16:16

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CATANIA – “Esprimiamo vivo apprezzamento per l’operazione “Nuova Ionia” condotta dalla DIA e dalla Procura della Repubblica di Catania contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti”. Lo afferma in una nota l’associazione AddioPizzo Catania. “Riteniamo si tratti di un’operazione importante – continua l’associazione – poichè conferma, qualora ce ne fosse bisogno, la capacità di trasformazione delle associazioni mafiose in grado ormai di aggredire tutti i settori delle attività economiche. Pensiamo debba far riflettere la presenza tra gli indagati di numerosi amministratori e funzionari pubblici, sintomatica della saldatura con quella cosiddetta “zona grigia “, difficile da distinguere e debellare, che fornisce un contributo spesso determinante all’infiltrazione della mafia in settori economici di fondamentale rilevanza”.

Sen. Enzo Bianco

Il senatore del Pd Enzo Bianco esprime “Un convinto apprezzamento alla Procura catanese e agli uomini della DIA che con l’operazione “nuova Ionia”, hanno decapitato una associazione dedita al traffico di rifiuti, stupefacenti ed armi. Un’indagine complessa e delicata ha portato a risultati importanti. Non abbassare la guardia nella lotta alla criminalità e alle mille illegalità. Un grazie sincero in particolare alla DIA catanese”

 

Giuseppe Castiglione

“Congratulazioni alla Direzione distrettuale antimafia di Catania e alla magistratura – dichiara il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione – per il maxi-blitz contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti, che ha portato all’arresto di ventisette persone”. Castiglione ritiene “urgente una legge all’Ars che regolamenti e riordini con maggiore trasparenza il settore dei rifiuti, per evitare che al suo interno si annidino ancora forme di illeciti e di irregolarità”.

Il sindaco di Bronte Pino Firrarello, insieme all’assessore all’ecologia Biagio Petralia affermano:“Plaudiamo l’operazione condotta dalla Dia e della Procura di Catania che ha svolto proficue indagini sugli intrecci malavitosi in un settore difficile ed importante come quello dei rifiuti. Il Comune di Bronte, che ha sempre segnalato alla Joniambiente ed alla Prefettura ogni tipo di disfunzione nel servizio di raccolta dei rifiuti effettuato dall’Aimeri Ambiente, si augura che operazioni come questa possano contribuire a sradicare ogni forma di infiltrazione mafiosa non solo nel campo dei rifiuti, ma in tutte le attività della nostra società. Contestiamo, inoltre, la recente assunzione da parte di Aimeri Ambiente di ulteriori 22 operatori. Assunzioni considerate ingiustificate anche dalle organizzazioni sindacali, cui la Aimeri non ha voluto fornire opportune spiegazioni, come se questi non dovessero essere pagati dai cittadini contribuenti. Non escludiamo – concludono – che le disfunzioni che abbiamo ripetutamente segnalato e contestato anche attraverso la via giudiziaria, possano essere riconducibili allo stato confusionale che sta attraversando il servizio della raccolta dei rifiuti”.

Domenico Bonaccorsi di Reburdone

Il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone esprime forte apprezzamento: “E’ un altro colpo importante – spiega – messo a segno dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine che stanno svolgendo un lavoro incessante per restituire legalità al territorio. Un risultato che ci conforta e ci spinge a non desistere dalla strada intrapresa con determinazione da Confindustria per sostenere le imprese che hanno il diritto di operare in un mercato non drogato dalla concorrenza sleale. Solo da un sistema di libera impresa, infatti, può discendere un sano sviluppo del territorio, migliore e maggiore occupazione, elementi fondanti di un innalzamento della crescita civile ed economica di tutta la collettività”.

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Per il coordinatore provinciale di SEL Claudio Grosso “Le notizie degli arresti per attività mafiose legate alla gestione dei rifiuti nella parte jonica della provincia di Catania rilanciano all’attenzione dei cittadini la questione dei rifiuti in Sicilia. La questione dei rifiuti è strategica per lo sviluppo della Sicilia, i rifiuti sono materia ed energia e vanno gestiti come risorse. Per questo possono essere un volano di sviluppo e di occupazione. Serve un assetto organico della gestione dei rifiuti in Sicilia. Che pensi alla raccolta, agli impianti di trattamento e valorizzazione e alla filiera industriale in grado di sfruttare la materia. Quanto è accaduto conferma la necessità di cambiare il sistema. I comuni e i cittadini debbono diventare protagonisti della gestione dei rifiuti. A partire dai sistemi di raccolta. La soluzione è la creazione di Aziende speciali consortili, società dei comuni sottoposte al controllo dei consigli comunali e delle organizzazioni civiche, in grado di gestire rifiuti, energia ed acqua. Così le somme che i comuni destinano alla gestione di servizi pubblici locali anzicché finire nelle casse di aziende private, spesso neanche siciliane, restano negli stessi territori. Una corretta, efficiente e condivisa gestione dei rifiuti nei territori deve diventare un fattore di crescita. La Sicilia ha bisogno di un piano Regionale di Gestione dei Rifiuti in grado di alzare rapidamente il livello di raccolta differenziata, un sistema diffuso di impianti capace di trattare i rifiuti raccolti in modo differenziato in grado di valorizzarli, mettendo la materia a disposizione delle industrie e ricavando gas dal trattamento del rifiuto biodegradabile ottenendo dallo stesso anche compost . Le Aziende Speciali Consortili debbono essere le aziende dei comuni e dei cittadini in grado di trarre ricchezza da questo processo”.

“Finalmente a Catania si respira aria pulita. Finalmente non si tende soltanto a perseguire reati minori, ma vengono lanciate esche in profondità per cercare di prendere i pesci grossi”.  Questo è il pensiero comune dei soci dell’Asaec – Associazione antiestorsione “Libero Grassi” di Catania – all’indomani dei provvedimenti della Direzione Investigativa Antimafia: “I nostri complimenti vanno al Procuratore e alla Dia – continuano i volontari che da anni operano nell’antiracket – perché finalmente vengono svelati i retroscena e gli intrecci di alcuni rappresentanti delle Istituzioni che – insieme a una cordata di altre figure – compongono i tasselli di un orrendo gioco al massacro. Si tratta di pedine che a vario titolo sono funzionali al sistema corrotto che umilia e degrada l’immagine della nostra terra. Siamo consapevoli che operare in questa realtà così paludosa non è per niente facile, e dunque ogni qual volta apprendiamo di indagini che portano a fare luce sui complessi rapporti affaristici-mafiosi, ci sentiamo sollevati: è dunque possibile per le persone oneste sperare che qualcosa possa cambiare”.

Applaude le forze dell’ordine e la magistratura catanese, anche la Cgil di Catania, che chiede ancora più chiarezza, “affinché sia fatta piena luce sui meccanismi che hanno permesso infiltrazioni malavitose. E’ necessario però, che non si generalizzi a discapito di un settore dove lavorano ogni giorno centinaia di persone per bene”.

Confindustria Sicilia con una nota di Antonello Montante esprime soddisfazione per l’importante successo raggiunto dallo Stato con l’operazione “Nuova Ionia”. “L’operazione condotta dalla Dia e dalla Procura di Catania – afferma Montante – ha consentito di fare emergere e interrompere uno spaccato di mala amministrazione che ha caratterizzato la gestione dei rifiuti nei territori interessati”. “La mafia è presente in Italia – prosegue la nota – perché pezzi malati del sistema sociale (imprese deviate, malapolitica e funzionari infedeli) delinquono a danno del mercato ed a vantaggio di chi decide di fare affari con la mafia e più in generale con il malaffare.

 

 

 

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10 Gennaio 2013, 16:16

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