26 Settembre 2014, 14:39
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PALERMO – E adesso tutti sanno chi è Andrea Belotti. Se qualcuno non aveva ancora ammirato le gesta dell’attaccante rosanero, la doppietta del San Paolo ha praticamente consegnato al “gallo” la copertina della giornata. Alla Gazzetta dello Sport, Belo racconta le sue emozioni: “Con le 2 reti di Napoli ho voluto ringraziare e ripagare il nostro presidente che ha sempre creduto in me. Non osavo sperare tanto e non ci avrei creduto neanche se qualcuno me l’avesse svelato in un sogno vero. Andare 2 volte in rete al San Paolo, e chi ci avrebbe creduto. Non ci ero mai entrato ed è proprio uno stadio da brividi. Su You Tube avevo guardato qualche filmato dei tempi di Maradona e il solo pensiero di avere realizzato una doppietta nel suo tempio è da pelle d’oca”.
Belotti sta bene e promette di fare tanti altri gol: “L’ambizione di ogni calciatore è andare in doppia cifra, mi piacerebbe segnarne anche uno in più e arrivare a 11. Spero di giocare il più possibile, ma Iachini orienta le scelte in funzione dell’avversario, quindi se torno in panca mi farò trovare pronto”. Belotti spera di giocare un giorno in Nazionale: “Chissà, sperare non costa nulla, tanto più che Conte ha detto di tenere in considerazione tutti, ma so che il mio percorso parte dal Palermo e transita dall’Under 21”. Ecco per chi tifava Belotti: “Da bambino tifavo per il Milan, impazzivo per Shevchenko e forse in qualcosa gli somiglio pure, come il fatto di calciare con entrambi i piedi ma anche per non aver mai fatto parlare di sé fuori dal campo. Un vero esempio”.
Belotti è sano, genuino, profilo differente da tanti altri suoi colleghi: “Sognavo di giocare una gara dall’inizio e anche di sognare, ma una doppietta nello stadio di Maradona, Cavani e Hamsik no. Fantastico. Il primo gol non ho fatto in tempo a guardarlo perché ho subito pensato a prendere la palla per riportarla a metà campo, stavamo perdendo infatti. Il secondo è stata una goduria, sono corso ad abbracciare Dybala e Vazquez che hanno fatti un’azione straordinaria. Ho ricevuto tanti abbracci e pacche sulle spalle. Anche Iachini mi ha detto bravo, ma mi ha subito ricordato che devo partecipare di più alla fase offensiva. Sul telefonino ho trovato tanti messaggi. Il più bello è stato quello di mio padre, mi ha scritto: ‘Sono fiero di te, avanti così. Ti voglio bene’
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26 Settembre 2014, 14:39