10 Novembre 2013, 07:00
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PALERMO – “Cazzo, gli hai dato 250, le ammazziamo le persone”. Il comandante Raoul Simoneschi aveva capito che qualcosa a bordo non stava andando per il verso giusto. Ecco l’audio integrale dei dieci minuti che precedettero l’uscita fuori pista del volo Wind Jet Roma-Palermo, a Punta Raisi.
Era il 24 settembre 2010. Simoneschi, 53 anni di Bari, riprese più di una volta il suo secondo, Fabrizio Sansa, romano di 39 anni. Il clima in cabina di pilotaggio era disteso. Le parole non lasciavano trasparire una particolare tensione. Eppure quelle stesse parole erano il preludio a quanto sarebbe accaduto poco dopo. Una tragedia fortunatamente mancata. Ma è stata davvero questione di centimetri.
Al minuto 4 e 35 secondi la conversazione in cabina di pilotaggio entra nel vivo: “Comincia a rallentare, non correre… che cazzo corri a fare… rallenta la speed… basta, perché devi… cioè allora per scendere tu mi acceleri l’aeroplano in turbolenza… minchia… ma sei proprio… come cazzo fai”. Poi al minuto 5 e 30 secondi Simoneschi lancia l’allarme: “Le ammazziamo le persone”.
A bordo c’erano 123 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. L’Airbus A300 della Wind Jet toccò terra 400 metri prima dell’inizio della pista, il carrello andò distrutto, travolse un’antenna e finì la corsa sul prato. La pioggia evitò che il carburante fuoriuscito prendesse fuoco.
I comandi li teneva Sansa, contrattista a tempo determinato della compagnia aerea. Accanto a lui c’era l’esperto Simoneschi. Al primo non sarebbe stato rinnovato il contratto. Il secondo fu licenziato prima che la compagnia low cost catanese venisse travolta dal fallimento. Al minuto 6 e 15 secondi Simoneschi ribadisce che “oggi non è il caso” di fare “quello che vuoi”. Solo quando “il tempo è bello facciamo quello che vogliamo”. Il perché si capisce quando la registrazione segna 8 minuti e 8 secondi. Simoneschi spiega: “stai vedendo? Siamo a quattro miglia e non si vede la pista”. “Non vedo nulla”, ammette Sansa. “Continua a scendere”, gli dice Simoneschi. Che aggiunge: “Stai scendendo troppo, vedo il mattone che soffre”. Toglie i comandi a Sansa. “I have control”. Poi, il tonfo.
Alle 20 e 07 l’aereo esce fuori pista. I pm Maurizio Scalia, Carlo Lenzi e Gaetano Paci hanno scoperto che non fu il wind-shear a provocare l’impatto. Ora il giudice per l’udienza preliminare Cesare Vincenti ha respinto la richiesta di abbreviato condizionato e ha deciso per l’abbreviato semplice. Il 26 novembre ci sarà la requisitoria. Quindi, la sentenza. Al processo si sono costituite parte civile la Gesap (avvocato Fabio Ferrara), l’Associazione sicurezza per volo (avvocati Mauro Torti e Valentina Castellucci) e una sfilza di passeggeri, assistiti fra gli altri dall’avvocato Franco Amodeo.
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10 Novembre 2013, 07:00