Aereo Windjet fuori pista | Una condanna e un’assoluzione

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10 Dicembre 2013, 15:28

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PALERMO – Una condanna e un’assoluzione. Proprio come aveva chiesto il pubblico ministero. Secondo il presidente dei Gip, Cesare Vincenti, la responsabilità fu solo del comandante. Raoul Simoneschi è stato condannato a un anno e otto mesi. Gli sono state concesse le attenuanti generiche. Assolto il primo ufficiale Fabrizio Sansa. Erano accusati di caduta di aeromobile e lesioni colpose.

Entrami erano ai comandi dell’airbus A319 della Windjet, in servizio da Roma a Palermo che il 24 settembre 2010, finì fuori pista nello scalo del capoluogo siciliano. Per l’accusa, però, il secondo ufficiale avrebbe solo eseguito gli ordini del suo superiore.

L’inchiesta, che si basava prevalentemente su consulenze tecniche, escluse che a provocare l’incidente fosse stato il “wind shear”, il fenomeno consistente nell’improvviso cambiamento di direzione delle correnti d’aria. Gli esperti nominati dai pm Carlo Lenzi e Piero Padova hanno stabilito che fu un errore umano dei due piloti.

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Alle 20,07 il volo Wind Jet Roma-Palermo atterrò prima che iniziasse la pista, mandò in frantumi il carrello e finì la sua corsa sul prato, dopo avere travolto un’antenna. La pioggia evitò che le scintille innescassero l’incendio del carburante fuoriuscito dai serbatoi. A bordo c’erano 123 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. Alcuni riportarono lievi traumi, ma la paura per molti non è solo un brutto ricordo. Agli atti dell’inchiesta anche la concitata discussione tra Simoneschi e il suo vice avvenuta prima dell’atterraggio che confermerebbe l’ipotesi dell’errore umano e che Livesicilia vi propone integralemente.

Al processo si erano costituiti parte civile alcuni passeggeri, assistiti dagli avvocati Mauro Torti e Vincenzo Zummo; la Gesap, società che gestisce i servizi a terra in aerostazione (avvocato Fabio Ferarra), l’Associazione nazionale per la sicurezza del volo (avvocati Torti e Corrado Nicolaci); la “Fondazione 8 ottobre 2001 per non dimenticare” che unisce i familiari delle vittime della strage all’aeroporto Milano Linate (avvocato Salvatore Forello). Tutti hanno chiesto la condanna di entrambi gli imputati. Alle due associazioni è stata riconosciuta un risarcimento danni di 15 mila euro ciascuno oltre le spese legali. Per tutte le altre parti civili, compresi alcuni passeggeri, il danno sarà stabilito in altra sede giudiziaria.

Nel frattempo, l’avvocato Torti era pure riuscito a fare ottenere ad una passeggera del “volo della paura” un risarcimento di 40 mila euro per i danni psico-fisici riportati nell’impatto.

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10 Dicembre 2013, 15:28

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