Meriti e contromeriti di Crocetta | La Gesap, la Sac e i commissari

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04 Aprile 2017, 11:45

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PALERMO – Pare che anche il merito dell’inchiesta sull’aeroporto di Palermo sia del presidente della Regione Crocetta. Almeno un pezzo di quel merito, un lacerto di quella indagine faticosamente portata avanti dalle forze dell’ordine. Il motivo? Una specie di merito “indiretto”. Tutto spiegato in una nota di Palazzo d’Orleans. Che ovviamente, almeno nel suo incipit, non può negare l’evidenza dei fatti: “L’inchiesta Gesap – dice infatti Crocetta – consente all’aeroporto Falcone Borsellino di recuperare credibilità, grazie ad un lavoro incisivo effettuato dalla procura di Palermo e dalle forze di polizia”. E fin qui ci siamo. Superato però “l’atto dovuto”, ecco che Crocetta mette sullo sfondo tutto il resto, per portare se stesso, in maniera a tratti persino risibile, in primo piano. “Nell’inchiesta – prosegue infatti Crocetta – è forte il ruolo di denuncia di Giuseppe Todaro, che io voglio ringraziare a nome di tutti siciliani. È lui che ha trovato il coraggio di denunciare e di collaborare con le forze di polizia e con la magistratura. Un comportamento sicuramente, quest’ultimo, non diffuso come dovrebbe essere”. E fin qui, niente di male. Quello di Todaro è certamente un bell’esempio di come bisognerebbe muoversi dentro una società strategica come Gesap. Ma poi, come detto, ecco Crocetta sul proscenio: “Quando all’indomani della vicenda Helg, – racconta Crocetta – decidemmo di commissariare la Camera di Commercio di Palermo, furono tanti i critici che ci accusarono di voler mettere mano al controllo dell’aeroporto e della stessa camera. I fatti di oggi ci danno ragione. È stato il Commissario della Camera di Commercio nominato dalla Regione, a nominare Todaro, dimostrando, per l’ennesima volta che le nomine della Regione hanno una sola finalità: fare pulizia”.

Che significa? È difficile comprenderlo. Le ipotesi sono diverse. Innanzitutto, Crocetta potrebbe solo intestarsi un merito “di rimbalzo”. Il percorso logico del presidente, si può provare a seguirlo, è questo: hanno arrestato Helg, io ho commissariato la Camera di Commercio, il commissario da me nominato ha a sua volta nominato un componente del cda di Gesap e quindi il merito è di questo governo. Ovviamente difficile pensare che il governatore si possa essere spinto a tanto. Anche perché quella frase si tradurrebbe in una sorte di “invasione di campo”. Se è “indirettamente” di Crocetta il merito della nomina di Todaro, bisognerebbe pensare che il governo regionale “entri” anche nel merito delle scelte compiute da un ente che – seppur commissariato dal governo – dovrebbe mantenere la propria autonomia.

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Così, è difficile immaginare che Crocetta volesse assumersi davvero i meriti per le rivelazioni di Todaro, solo perché quest’ultimo è stato nominato da un “suo” commissario. Perché se così fosse, in realtà, il ragionamento dovrebbe valere anche per altre situazioni. Ad esempio, senza andare troppo lontano, basterebbe spostarsi da uno scalo all’altro. Dall’aeroporto di Palermo a quello di Catania. Dalla Gesap alla “omologa” Sac. Lì, le manovre per la scelta del nuovo amministratore delegato, sono finite nelle carte di una inchiesta penale. Oltre al sindaco metropolitano di Catania Enzo Bianco, sono coinvolti Roberto Rizzo, commissario della Camera di Commercio di Catania, il commissario Irsap Maria Grazia Brandara (che è anche segretaria particolare di Mariella Lo Bello, vicepresidente della Regione e braccio destro di Crocetta), il commissario del Libero Consorzio di Siracusa Antonino Lutri e Dario Tornebene, commissario Camera di Commercio di Siracusa. Tra le contestazioni anche omissione in atto pubblico ed errore diretto da un altrui inganno. Sono tutti commissari nominati da Crocetta. Il “merito” è suo anche in quei casi?

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04 Aprile 2017, 11:45

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