10 Marzo 2017, 06:00
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PALERMO – Un affare da circa cinquanta milioni: questo il valore che sarebbe stato attribuito al Palermo, in procinto di passare dalle mani di Maurizio Zamparini, non più presidente ma ancora patron del club di viale del Fante, alla Spv che avrà come proprio riferimento in società il nuovo numero uno Paul Baccaglini. Come spiegato dallo stesso italo-americano, ad acquisire il club rosanero sarà infatti una Special Purpose Vehicle: si tratta di una società che veicola le azioni cedute da terzi, nel caso del Palermo l’intero pacchetto, con l’obiettivo di effettuare una o più cartolarizzazioni. Ovvero, di tramutare i crediti di una società, nello specifico l’Unione Sportiva Città di Palermo S.p.A., in obbligazioni a loro volta immesse nel mercato, creando i presupposti affinché al club rosanero possano tornare indietro sotto forma di capitali.
E’ uno scambio che avverrà in questo modo: la Spv che non oltre il prossimo 19 aprile verrà indicata da Integritas Capital Management (il cui coinvolgimento diretto nell’operazione è stato categoricamente escluso da Baccaglini) per l’acquisizione del 100 per cento delle quote del club, e che entro il 30 dello stesso mese sarà chiamata a completare l’operazione, assumerà il credito/debito del Palermo che in cambio potrà disporre di liquidità. Il compito della Spv sarà quello di vendere le obbligazioni derivanti nel miglior modo possibile.
Per riuscirvi, dovrà proporre un’immagine vincente e convincente del Palermo, così da indurre gli investitori a puntare sui titoli che frutterebbero loro il ritorno delle somme immesse, accresciute dagli interessi che dovranno essere prodotti dal club: una sorta di macchina chiamata a generare utili per garantire il capitale ed espanderlo, a beneficio di tutti. Ecco perché la necessità di poter disporre, in tempi ragionevoli, di impianti di proprietà quali stadio e centro sportivo, da cui l’attuale gestione Zamparini potrebbe trarre un ulteriore profitto, oltre a quello dovuto per la cessione del Palermo, qualora questa condizione appartenesse alle clausole presenti all’interno dell’accordo, su cui viene mantenuto il più stretto riserbo.
Non una cordata, non un mecenate del calcio, non un figliol prodigo tornato dall’America: i nuovi proprietari del Palermo, di fatto, saranno i clienti della Spv. E tanti cari saluti al modello del presidente pronto a mettere mano al portafogli sempre e comunque. Altro compito affidato alla Spv è quello di procedere alla suddivisione delle obbligazioni emesse, in fasce di differente priorità nel rimborso. Cosicché, nel malaugurato caso di un fallimento dell’operazione, il rischio di insolvenza non colpisca alla stessa maniera tutte i titoli acquistati ma parta dalle fasce con priorità più bassa per poi, eventualmente, andare via via a salire. La Spv trarrà il proprio guadagno dal ruolo di mediatrice tra il Palermo e gli investitori. Quello tra Baccaglini e la squadra che il nuovo presidente vuol tramutare nella propria regina, dunque, sarà solo un matrimonio d’interesse. Reciproco.
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10 Marzo 2017, 06:00