Affidamento senza gara | Le richieste di condanna

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04 Marzo 2018, 10:47

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CATANIA. Due richieste di assoluzione e quattro di condanna. Si è conclusa così la requisitoria del pubblico ministero Anna Trinchillo nell’ambito del processo sull’affidamento senza gara del servizio di sosta a pagamento nel comune di Riposto. Per l’accusa non avrebbero commesso alcun reato Michele D’Urso, attuale consigliere comunale di maggioranza nel comune marinaro ed all’epoca dei fatti assessore, ed Emanuela Triolo, moglie del pluripregiudicato Mario Di Bella, imputati per turbativa d’asta. Chiesto invece un anno di reclusione per l’ex sindaco Carmelo Spitaleri, l’ex comandante della polizia municipale Giuseppe Ucciardello, l’allora legale rappresentante della cooperativa sociale Porto dell’Etna, Salvatore Tropea, e Mario Di Bella, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Secondo la Procura di Catania la cooperativa Porto dell’Etna, pur priva dei requisiti previsti dalla legge, avrebbe ottenuto nel 2008 dal comune l’affidamento diretto del servizio delle strisce blu.

L’amministrazione comunale non avrebbe compiuto nessun serio accertamento sulla cooperativa che, al momento dell’affidamento, non risultava iscritta all’albo regionale e non possedeva la documentazione sullo stato di svantaggio dei soci-lavoratori. Sempre secondo la Procura di Catania, la gara indetta nel 2011 dal comune di Riposto sarebbe stata pilotata per favorire la cooperativa gestita da Mario Di Bella. A prendere la parola dopo l’accusa è stato il legale di parte civile Giuseppe Musumeci che ha chiesto, per conto del comune di Riposto, un risarcimento ed una provvisionale.

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LE DIFESE. E’ stata Maria Elisa Ventura, difensore di fiducia di Giuseppe Ucciardello ed Emanuela Triolo, la prima ed unica legale della difesa a discutere nel corso dell’udienza. L’avvocato ha contestato innanzitutto l’insussistenza dell’abuso d’ufficio sotto il profilo delle violazioni di legge. Secondo il legale, infatti, tutto sarebbe stato compiuto a rigore di norma. Insussistente per Maria Elisa Ventura anche l’accusa di turbativa d’asta poiché non vi sarebbe prova di alcun accordo, che coinvolga Giuseppe Ucciardello ed Emanuela Triolo, in merito al compimento di azioni volte a manipolare i risultati della gara. Chiesta per questi motivi l’assoluzione perché il fatto non sussiste per entrambi i capi di imputazione. Previste altre due udienze per la conclusione delle arringhe difensive. La prossima è stata fissata per il 15 marzo davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale di Catania, presieduta da Roberto Camilleri.

 

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04 Marzo 2018, 10:47

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